Diritto al lavoro, sviluppo della cultura e tutela del patrimonio. Con la lettura degli articoli 4 e 9 della Costituzione Italiana, in occasione della cerimonia per la Festa della Repubblica svoltasi domenica 2 giugno in piazza della Libertà, si è voluto porre l’accento su tre aspetti centrali per il Paese e, in particolare, per la città di Spoleto.
Dopo la deposizione della corona e lettura degli articoli della Costituzione, affidata allo studente del terzo anno del Liceo di Scienze Umane Giulio Fortunato, il Sindaco Umberto de Augustinis è intervenuto alla presenza delle massime autorità civili e militari.
Abbiamo scelto la lettura degli articoli 4 e 9 della Costituzione Italiana per un motivo molto chiaro. Oggi si festeggia la Repubblica, ma la Repubblica è anche l’entità che tutela soprattutto il diritto al lavoro, quindi ad avere un reddito che consenta di vivere in maniera corretta, per se stessi e per la propria famiglia. Questo non è un favore che viene fatto, ma è un diritto che la Repubblica deve necessariamente tutelare.
Specialmente di questi tempi in cui avvengono fatti tutt’altro che piacevoli, tutti quanti noi siamo chiamati a lavorare per aiutare coloro che il lavoro lo perdono o rischiano di perderlo per ragioni esterne, perché evidentemente questa solidarietà, che è ribadita anche dall’art. 2 della Costituzione sia garantita in tutti i modi.
La prossima settimana ci saranno alcuni incontri, riguardanti in particolare il territorio di Spoleto, soprattutto per la concreta tutela del diritto del lavoro in questa zona. Una zona che già è stata vista come zona di crisi per via del terremoto, che ha avuto una serie di problemi collegati anche a situazioni occupazionali che hanno a che fare con il settore del credito, della finanza e della produzione e che oggi richiede, ormai a distanza di tre anni dal terremoto di risorgere e di riprendere nuovamente un cammino virtuoso.
Ci stiamo impegnando tutti e si deve impegnare anche la Repubblica, intesa come tutti noi. Io ci credo profondamente nel fatto che la Repubblica non costituisca un’entità astratta, perché la Repubblica siamo noi, siamo tutti quanti noi e più siamo coesi e più la Repubblica va avanti.
Non c’è una Prima, una Seconda e una Terza Repubblica come in realtà è ormai iconografia comune descrivere. La Repubblica è una, è fatta di un unico sentimento che mette insieme tutti e questo sentimento è quello che tutt’ora permea la Costituzione Italiana.
Oggi abbiamo ricordato anche l’art. 9, perché la nostra Costituzione ci viene invidiata da altri Paesi dell’Unione Europea. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto i francesi del Comune gemellato di Orange e ci hanno detto “Voi avete costituzionalizzato il diritto alla cultura e alla tutela del patrimonio. Noi questo in Francia non siamo mai riusciti ad averlo”. Noi abbiamo un patrimonio eccezionale che costituisce la nostra ricchezza e la Repubblica si impegna a tutelarlo. Noi ci impegnano a tutelarlo sostanzialmente, non possiamo ritenere che questo sia un bene relitto del quale ognuno fa quello che gli pare. È una entità, in particolare a Spoleto, che vive di cultura e di monumenti, estremamente importante.
La repubblica è un’entità che ci deve unire, come è stato sottolineato ieri dal Presidente della Repubblica con un discorso destramente acuto, nel segno della Costituzione.
Diceva Nilde Iotti molti anni fa “La Repubblica si salverà solo grazie alla Costituzione”, attuandola tutti i giorni, dandogli la necessaria diffusione e facendo di essa il principale riferimento che permetta di avere una cultura costituzionale, che non è una cosa astratta ma è una cosa concreta, significa credere in determinati principi ed attuarli.
La nostra Repubblica, il nostro Paese, inserito anche in un contesto ben più vasto come quello europeo ha la sua dimensione e la sua dignità. Io penso in relazione a questo, ognuno per proprio conto o in comune debbano necessariamente impegnarsi. La Costituzione è, insieme con la Repubblica con cui è inscindibilmente connessa, è il bene di tutti. La dovete tutelare come fosse una regola di casa vostra, perché è la carta fondante di tutti i diritti: il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto alla cultura, tutto ciò che rappresenta la dignità stessa di questo nostro Paese. Quindi è bello oggi ricordarlo, ricordando anche il sacrificio di quanti hanno perso la vita per creare uno Stato che fosse il più possibile rispettoso di questi diritti, di quelli che hanno perso la vita affinché la Costituzione nascesse, perché la Repubblica nascesse e perché nella Repubblica ognuno si potesse riconoscere come in una forma di unione e non certo come una parola vuota.
Quindi permettermi di augurare a tutti una buona Festa della Repubblica e, ovviamente, di dire chiaro e tondo W LA REPUBBLICA ITALIANA!
Art. 4 – La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 9 – La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [33, 34].
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.