Oltre al dna ritrovato sul corpo di Marielle fondamentali anche le cimici installate dalle forze dell'ordine in casa dell'uomo, con la moglie avrebbe parlato di dettagli stranamente precisi riguardanti la scena del crimine
Comparirà davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia venerdì mattina (24 novembre) Cristian Francu, il 50enne rumeno arrestato con l’accusa di aver ucciso e violentato la vicina di casa Marielle Soethe.
L’uomo, ora in carcere a Capanne, tramite il suo avvocato difensore Donatella Donati, si è già professato innocente, ribadendo di aver conosciuto la vittima solo per collaborare – insieme alla moglie (del tutto estranea ai fatti) – al negozio di abbigliamento online gestito da Marielle. La procura di Perugia, in un anno di indagini, ha però ricostruito un quadro molto diverso, culminato con un pestaggio ed una violenza sessuale definiti “brutali”.
L’uomo inoltre, intercettato dalle cimici installate in casa sua dalle forze dell’ordine, avrebbe parlato spesso con la moglie di dettagli della scena del crimine (mai resi pubblici nemmeno dalla stampa) che solo chi aveva visto il luogo del delitto poteva conoscere. Questo sospetta “anomalia”, unita poi alle risultanze del dna del 50enne trovato sotto le unghie di Marielle, ha portato all’inevitabile ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Dagli accertamenti fatti sul Gps del cellulare è emerso inoltre che nella notte dell’omicidio – il 25 novembre 2022 – Francu avrebbe percorso, in orari compatibili con il delitto, circa 150 passi, tanti quanti quelli che dividono la sua abitazione da quella di Marielle.
La difesa del 50enne – nonostante il quadro accusatorio che la procura ha definito “granitico” nei suoi confronti – starebbe però pensando di richiedere una misura alternativa al carcere date le precarie condizioni di salute dell’uomo il quale, durante questo ultimo anno, era tornato anche in patria per le cure del caso.