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Femminicidio a Fonte Nuova, dagli audio trovati a Norcia al Gps: ecco come il marito controllava Annarita

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Femminicidio a Fonte Nuova, dagli audio trovati a Norcia al Gps: ecco come il marito controllava Annarita

Mer, 07/08/2024 - 14:03

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(Adnkronos) - Registrazioni audio, conservate su una decina di supporti, sono state trovate dagli investigatori nel corso della perquisizione nella casa di Norcia di Domenico Ossoli, l'uomo di 73 anni che ieri mattina ha ucciso la moglie Annarita Morelli a Fonte Nuova, alle porte di Roma. Le conversazioni registrate dall’uomo, in stato in fermo e detenuto nel carcere di Rebibbia, sono ora oggetto di analisi e, a quanto si apprende, tra queste ci sarebbero quelle intercorse con la vittima. Un elemento che avvalora il quadro di controllo ossessivo emerso già dalla testimonianze raccolte anche tra i familiari della vittima e dalla scoperta di un Gps installato nell'auto della moglie per monitorare i suoi spostamenti.  

All’uomo la procura di Tivoli, che nelle prossime ore chiederà la convalida del fermo, contesta l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione. Ossoli, secondo il racconto dei figli, era geloso e non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare, affermando più volte "piuttosto l’ammazzo ma non le do la separazione". L’uomo, fermato subito dopo il delitto dai carabinieri, aveva con sé un borsello dove custodiva una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che aveva già stato esploso a bruciapelo contro la moglie.  

(Adnkronos) – Registrazioni audio, conservate su una decina di supporti, sono state trovate dagli investigatori nel corso della perquisizione nella casa di Norcia di Domenico Ossoli, l’uomo di 73 anni che martedì mattina ha ucciso la moglie Annarita Morelli a Fonte Nuova, alle porte di Roma. Le conversazioni registrate dall’uomo, in stato in fermo e detenuto nel carcere di Rebibbia, sono ora oggetto di analisi e, a quanto si apprende, tra queste ci sarebbero quelle intercorse con la vittima. Un elemento che avvalora il quadro di controllo ossessivo emerso già dalla testimonianze raccolte anche tra i familiari della vittima e dalla scoperta di un Gps installato nell’auto della moglie per monitorare i suoi spostamenti.

All’uomo la procura di Tivoli, che nelle prossime ore chiederà la convalida del fermo, contesta l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione. Ossoli, secondo il racconto dei figli, era geloso e non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare, affermando più volte “piuttosto l’ammazzo ma non le do la separazione”. L’uomo, fermato subito dopo il delitto dai carabinieri, aveva con sé un borsello dove custodiva una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che aveva già stato esploso a bruciapelo contro la moglie.

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