No all'aumento delle tasse regionali sulla caccia: lo dice la Federcaccia in una nota.
“In merito alla possibile scelta della Regione Umbria di aumentare la tassa regionale in conseguenza dell'articolo 23 della Legge 157/92, – si legge nel documento – l'ufficio di presidenza di Federcaccia Umbra non è assolutamente d'accordo. Comunque, qualora l'ente regionale dovesse realmente optare per questo aumento, dimostrandone la sua obbligatorietà, Federcaccia Umbra chiede che tutti i fondi che arrivano in Regione, provenienti dalle concessioni pagate dai cacciatori, debbano essere destinati direttamente ai tre Ambiti territoriali di caccia, senza passare prima per le due Province, affinché questi possano espletare al meglio le loro funzioni di gestione del territorio e della fauna. Eccetto i soldi per le spese di funzionamento degli uffici regionali e provinciali e per gli organi di controllo competenti, chiediamo alla Regione di finanziare gli Atc con tutti i soldi di noi cacciatori, nel più pieno rispetto della legge quadro. A tal proposito ricordiamo che attualmente, dei circa un milione e 300mila euro che arrivano in Regione dai cacciatori della provincia di Perugia, e dei 600mila euro da quelli della provincia di Terni, l'ente regionale ne storna appena 330mila ai due Atc perugini, mentre la Provincia di Terni trattiene quasi l'intera somma, non avendo ancora delegato all'Atc Tr 3 le funzioni assegnategli dalla Legge 157/92. Il tutto senza tener conto che già le tasse, pagate dai cacciatori a livello nazionale, da anni non vengono stornate alle singole Regioni ma, crediamo, vadano a finire nel calderone dei fondi del Ministero dell'Agricoltura. Ribadiamo con forza che i soldi dei cacciatori, che con questo aumento si troverebbero a pagare (solo in Umbria) circa 720mila euro in più rispetto allo scorso anno, devono essere utilizzati per la gestione del territorio e della caccia. Siamo comunque favorevoli a che una parte dei finanziamenti agli Atc vada utilizzata per la copertura dei danni causati dalla fauna selvatica, eccezion fatta ovviamente per le perdite subite dagli allevatori a causa dei superpredatori, come ad esempio i lupi”.