FANTACITY FESTIVAL, LA GIOVANE ILLUSTRATRICE ALLEGRA AGLIARDI A PERUGIA CON IL VOLUME "IO DISEGNO" - Tuttoggi.info

FANTACITY FESTIVAL, LA GIOVANE ILLUSTRATRICE ALLEGRA AGLIARDI A PERUGIA CON IL VOLUME “IO DISEGNO”

Redazione

FANTACITY FESTIVAL, LA GIOVANE ILLUSTRATRICE ALLEGRA AGLIARDI A PERUGIA CON IL VOLUME “IO DISEGNO”

Dom, 10/04/2011 - 14:23

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“Perché disegno? Da cosa nasce il disegno? Dall’emozione, da un sogno, dalla volontà di fare un dono a qualcuno…?” Comincia così, con il perché del disegnare, il libro fresco di stampa (Feltrinelli Kids, collana Saggistica narrata) di Allegra Agliardi, dal titolo “Io disegno”, un libro pensato per bambini da 7 a 11 anni (ma che ben si presta ad essere letto con bambini più piccoli e anche dagli adulti, genitori e non). “I bambini sono sempre lì a colorare forme – dice l’autrice -, invece è importante creare un approccio diverso al disegno: il disegno è una espressione naturale, è un mezzo di espressione innato, paritetico alla parola e alla gestualità”. Quindi, “non portare il bambino sempre a seguire, a imitare, a riempire di colore le forme, pure cose importantissime, ma lasciare libera la capacità di ideazione, la fantasia e la creatività”.
E chissà che dietro alla frase che spesso tanti adulti si trovano a dire – “Io sono negato a disegnare” – non si nasconda questo approccio innaturale al disegno?
Allegra Agliardi ne è convinta. Da qui il libro, opera di cui la giovane illustratrice ha curato per la prima volta anche il testo. “Il disegno deve essere vissuto con naturalezza, come una canzone cantata sotto la doccia”.
“Il disegno non è solo quello realistico, non significa soltanto fare le fotografia della realtà” tiene a dire. “Ogni colore ha un’emozione”. E poi è importante lo sguardo: “Da un’opera, si capisce come è stata guardata una cosa”.
Illustratrice free lance dal 2001, Allegra Agliardi vive a Milano, lavora con Feltrinelli ed altre case editrici, anche all’estero.
I temi del libro, divertenti e accattivanti grazie alle efficaci illustrazioni della Agliardi, sono l’ideazione, l’autoironia necessaria, il saper osservare, l’introspezione, l’emotività (“Il disegno ha una componente emotiva forte”). E poi la mano (“E’ anche fondamentale l’allenamento”), la condivisione (“E’ importante anche disegnare in due”) e il dono del disegno (“Di chi è il disegno? Di chi lo fa, di chi lo riceve in dono, di chi lo regala?”).
Da questo approccio nasce anche il laboratorio che la Agliardi ha portato al Fantacity Festival 2011 a Perugia: una parte di riflessione sul disegno e sulla fantasia, l’invito a realizzare il proprio autoritratto, l’osservazione, con grande attenzione puntata sull’emotività che tutto questo suscita. Infine, il dono della propria opera al compagno.

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