L'intesa tra Province di Arezzo, Forlì Cesena e lo "strategico" Comune di Pieve Santo Stefano (Ar) permetterà "in tempi rapidissimi" di effettuare i lavori iniziali con i 5 milioni già stanziati | La Provincia aretina sarà responsabile delle opere, "per ridare dignità all'unica alternativa alla E45"
E’ stato firmato ieri mattina (29 novembre), ad Arezzo, un accordo “storico” per la sistemazione della Ex Tiberina 3 bis, declassata nel 1997 a strada comunale nel tratto toscano e a strada provinciale in quello romagnolo. L’infrastruttura, dove insistono numerose frane smottamenti, è chiusa da ben 22 anni ed è l’unica alternativa alla E45.
La firma è stata apposta dalla presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini, dal sindaco di Pieve Santo Stefano Claudio Marcelli e dal presidente della Provincia di Forlì-Cesena Enzo Lattuca. Proprio lo scorso luglio era stato sottoscritto un protocollo di intesa tra Provincia di Arezzo e Comune di Pieve Santo Stefano, come atto propedeutico, per la presa in carico della strada da parte della stessa Provincia.
L’accordo tra questi enti permetterà alla Provincia di Arezzo, “in tempi rapidissimi”, – come annunciato – di prendersi la responsabilità di effettuare i lavori iniziali a seguito dei primi 5 milioni di euro stanziati dal Governo, permettendo di avviare tutto l’iter “per ridare dignità” e risolvere definitivamente i grandi problemi di collegamento tra l’uscita della E45 a Pieve Santo Stefano Nord ed il confine con la vicina Emilia Romagna (a Bagno di Romagna). Tale somma servirà a realizzare gli interventi relativi alla progettazione definitiva-esecutiva, già sviluppata da Anas, dalla frazione di Valsavignone verso il confine regionale e a sviluppare la progettazione di tutto il restante tratto.
“Dopo quasi 30 anni dalla richiesta da parte del Comune di Pieve alla nostra Provincia di prendere in carico una strada fondamentale per il centro Italia, viste le condizioni della E45, – ha dichiarato la presidente della Provincia aretina Chiassai – mi sono assunta la responsabilità di fare una scelta politica, pur non avendo le stesse possibilità economiche dei decenni passati. E’ evidente come sia mancato l’interesse per la tutela della Valtiberina e oggi l’Ente si prende la responsabilità e l’impegno di reperire i 40 milioni necessari alla messa in sicurezza della strada, di acquisirla al proprio patrimonio e di occuparsi della gestione futura, perché possa diventare l’alternativa alla problematica situazione della E45”.
Il sindaco di Pieve Santo Stefano Marcelli ha aggiunto: “Ci sono iniziative politico-amministrative che cambiano il corso della storia: l’accordo firmato oggi ha tutte le caratteristiche per esserlo. Due importanti Province del Centro Italia, Arezzo e Forlì-Cesena, con un piccolo Comune montano, che però ha una posizione strategica, hanno lavorato e lavoreranno insieme per cancellare l’incubo isolamento dei territori in caso di interruzioni della viabilità lungo la E45, come avvenuto nel gennaio 2019 a seguito del sequestro al Viadotto Puleto. Inizia così, già a partire dal 2023, il percorso per il ripristino della viabilità abbandonata lungo la ex Tiberina 3 Bis”.
“Con l’accordo di oggi le nostre Province insieme al Comune di Pieve Santo Stefano si dimostrano parte fondamentale della soluzione ad un annoso problema per la viabilità dell’intero Paese – ha fatto eco Lattuca – La E45 sarà presto completamente ristrutturata con l’imponente intervento di risanamento a cui è sottoposta, ma la viabilità alternativa, anche solo per fare fronte ad eventuali temporanee interruzioni, deve essere necessariamente garantita. Con i primi 5 milioni di euro riusciremo ad iniziare l’intervento sulla ex 3 bis dal tratto toscano e a progettare compiutamente tutto il tratto che collegherà la Val Tiberina con la Valle del Savio”.