“Salvaguardia del servizio e certezze sul futuro della FCU“: lo chiedono in una dichiarazione congiunta i Comuni di Città di Castello, San Giustino, Sansepolcro e Umbertide, riuniti questa mattina a Città di Castello dopo l’annunciata sospensione delle corse per ragioni di sicurezza.
“Vogliamo conoscere i motivi che hanno indotto ad una misura così drastica, sapere se la chiusura si sarebbe potuta evitare e soprattutto quali sono i tempi di ripristino del collegamento. Trasferire quotidianamente un volume di oltre 200 persone da Città di Castello ad Umbertide su pullman significa non solo penalizzare gli utenti ma congestionare il traffico nelle ore di flusso più critiche”
Il sindaco Luciano Bacchetta per Città di Castello, l’assessore Massimiliano Manfroni per il comune di San Giustino, il sindaco Daniela Frullani per Sansepolcro e il sindaco Marco Locchi per Umbertide hanno poi chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale ai Trasporti Giuseppe Chianella.
“Ci riserviamo un’iniziativa anche nei confronti dell’azienda che gestisce il servizio – hanno dichiarato in coro i rappresentanti dei 4 Comuni – perché il territorio nel suo complesso non può accettare di perdere un’infrastruttura su cui a parole si è molto investito anche nel recente passato e che, al netto delle molte criticità, è un riferimento per tanti pendolari, lavoratori e studenti, oltre a rappresentare un patrimonio in termini di occupazione e professionalità. Come sindaci abbiamo intenzione di fare appello a tutti i soggetti pubblici e privati perché la Fcu entri con forza nell’agenda politica e ne sia scongiurata la dismissione“.
“La valenza strategica interregionale della ferrovia – hanno conlcuso – è iscritta nel suo tracciato che ne fa un vettore non negoziabile e una dorsale che l’Umbria non può permettersi di perdere. Nell’immediato chiediamo tempi certi e risorse disponibili per intervenire con celerità sulla tratta a rischio, così da superare l’emergenza e i disagi che, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico e alla ripresa dell’attività generale, gli utenti devono sostenere; in secondo luogo ci faremo promotori di un fronte comune per unire istituzioni, cittadini, sindacati e mondo economico nella difesa di una Fcu che svolga finalmente quella funzione di metropolitana di superficie auspicata ma mai concretamente perseguita”.