Esposizione al cromo negli ambienti di lavoro, rinnovata ricerca Inail e Università di Perugia - Tuttoggi.info

Esposizione al cromo negli ambienti di lavoro, rinnovata ricerca Inail e Università di Perugia

Redazione

Esposizione al cromo negli ambienti di lavoro, rinnovata ricerca Inail e Università di Perugia

Mar, 13/12/2011 - 17:57

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Uno studio sugli effetti del cromo, metallo oggi in uso in numerosi ambienti di lavoro umbri, sulla salute umana è al centro di un'intesa siglata ieri tra la direzione regionale Inail Umbria e l'Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Sezione di Medicina del Lavoro.

Inail e università hanno dunque rinnovato oggi l'intesa, nata nel 2009, con la quale si era dato avvio ad un progetto di ricerca mirato a valutare gli effetti e i meccanismi cellulari e molecolari di tossicità indotti dall'esposizione al cromo negli ambienti di lavoro.

“Considerato l'elevato utilizzo del cromo in numerose aziende operanti in Umbria è presumibile attendersi nei prossimi anni l'insorgenza di patologie tumorali cromo-correlate e quindi un incremento delle richieste di riconoscimento di malattia professionale all'Inail, in analogia con quanto avvenuto per le patologie asbesto-correlate”, ha reso noto l'ente previdenziale a proposito dell'iniziativa.

“La sinergia si propone di mettere a punto una metodologia di indagine che porti da un lato a stabilire con elevata probabilità il nesso di causa con la esposizione professionale e dall'altro ad instaurare un'adeguata prevenzione e sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti, in un ottica di diagnosi precoce delle lesioni cancerogene e quindi di cura e di miglioramento della qualità della vita nei casi più gravi”.

Nel biennio precedente la ricerca ha messo a punto una metodologia finalizzata ad evidenziare gli effetti tossici iniziali del cromo a livello cellulare. Secondo l'Inali, “ora occorre passare ad una forma di sperimentazione basata su uno studio che coinvolga anche le popolazioni esposte, per confermare l'applicabilità del metodo in vivo e per standardizzare gli accertamenti diagnostici”.

In occasione della firma dell'intesa, il professor Roberto Quartesan ed il professor Giuseppe Abbritti – rispettivamente Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Direttore della Sezione di Medicina del Lavoro – hanno espresso il loro ringraziamento alla Direzione Regionale Inail per l'Umbria per la sensibilità dimostrata verso la specifica tematica ed hanno rimarcato il positivo lavoro realizzato insieme in questi anni.

Tullio Gualtieri, Direttore Regionale Inailò Umbria ha posto invece l'accento sull'importanza di progetti di ricerca come questi, che vanno ad incidere sulla prevenzione delle tecnopatie professionali. Ricerca che – grazie alla Legge 122/10 ed all'incorporazione di Ispesl in Inail – è divenuta a tutti gli effetti una delle attività che costituiscono la mission dell'Istituto.

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