Per loro l’incubo è finito: il giudice del Tribunale di Spoleto, Daniela Caramico D’Auria ha assolto i cinque imputati accusati dagli inquirenti di disastro colposo per l’esplosione dello stabilimento militare di Baiano avvenuta nel 2005. L’accusa aveva chiesto l’assoluzione per l’ingegnere Francesco Anelli, allora Capo della produzione, e la condanna per gli altri quattro a 1 anno e 4 mesi: il colonnello Gennaro Menna (allora direttore della fabbrica), il maggiore Fabio Cherubini (capo servizio lavorazioni), Giuseppe Bordoni (capo sezione munizionamento) e il maresciallo Antonio Saputo (responsabile gestione magazzini).
Poco meno di un’ora di camera di consiglio e il magistrato ha letto la sentenza accolta favorevolmente dalle difese dei cinque. I cinque erano stati indagati anche per lesioni (i militari anche per distruzione di opere militari), ipotesi di reato che nel frattempo si erano prescritte.
Era il 10 aprile 2005, domenica, quando una riservetta dello stabilimento (nella foto la palazzina della direzione) salto in aria. Se fosse successo in un giorno feriale sarebbe stata una strage visto che nell’ente militare alle dipendenze della Agenzia Industrie Difesa lavorano circa 200 persone. Lo scoppio, che provocò tre feriti, un carabiniere e due civili addetti alla sicurezza, venne avvertito fino a 40 chilometri di distanza. L’allora vice sindaco Daniele Benedetti impegnato in un convegno a Trevi (il primo cittadino Massimo Brunini era in Cambogia per un viaggio istituzionale) coordino le prime operazioni che videro l’intervento di forze dell’ordine e protezione civile. Per mesi l’area circostante lo stabilimento venne interdetta alla popolazione per la presenza sul terreno di centinaia di bombe a mano che lo scoppio aveva proiettato oltre la rete di recinzione (la bonifica durò circa 3 anni).
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Esplosione Baiano Spoleto, assolti militari e civili della Agenzia Industrie Difesa
Gio, 27/02/2014 - 15:00