Affollatissima riunione, nella sede del Consorzio della Bonificazione Umbra, per affrontare e discutere le varie problematiche connesse con l'attuale situazione del livello d'acqua invasato nella diga sul Torrente Marroggia. L'invito alla partecipazione era stato rivolto a tutti gli utenti dei distretti irrigui dell'Area di Spoleto, alle organizzazioni sindacali di categoria, nonché all'Ufficio bonifica e miglioramento fondiario della Regione, all'Ufficio Ambiante della Regione ed all'Ufficio concessioni della Provincia di Perugia. Sono intervenuti l'ingegner Corrado Brizi per l'Assetto del territorio, l'ingegner Vignoli per l'agricoltura, l'ingegner Gervasi per la Provincia, il presidente Ugo Giannantoni ed il direttore Candia Marcucci per il Consorzio della Bonificazione Umbra.
Giannantoni ha informato gli intervenuti che la quantità di acqua invasata nella diga di Arezzo è pari solamente al cinque per cento del fabbisogno complessivo, precisando che l'anno precedente, nello stesso periodo, la percentuale era pari al quindici per cento. Tale situazione è la conseguenza della scarsità di precipitazioni piovose che ha interessato la valle umbra negli ultimi anni e che mette assolutamente in dubbio l'attivazione dell'impianto irriguo. Si consideri che nel 2006, nel periodo settembre-dicembre, l'intensità delle piogge è stata inferiore del 42 per cento e nel 2007 del 54 per cento rispetto agli anni precedenti. Questo ha fatto sì che corsi d'acqua e invasi non si sono rimpinguati. Si è tuttavia evidenziata fiducia a che le piogge primaverili migliorino la situazione come già avvenuto lo scorso anno e come avvenuto del resto in queste ultime ore.
Il presidente del Consorzio, Giannantoni ha concluso che la vera priorità per il territorio è invasare la diga del Chiascio e addurre l'acqua fino a questo territorio. È intervenuto, poi, l'ingegner Vignoli il quale ha affermato che quest'anno la diga del Chiascio inizierà ad invasare quindici milioni di metri cubi di acqua e che è già stato spostato lo scarico di fondo per ovviare alla frana presente. È necessario, inoltre, continuare a realizzare le condotte già finanziate. (quelle ad oggi attuate arrivano fino a Brufa ed Assisi e si dovrà procedere a realizzarne una fino a Foligno). Nel piano di Sviluppo Rurale la Regione ha previsto la possibilità di acquistare impianti a goccia e micro irrigazione; sarà opportuno, inoltre, porre in essere laghetti in forma associata per i quali il contributo è pari al 70 per cento. Questi impianti avranno priorità di finanziamento per la valle Umbra e per il Trasimeno che sono le zone con più problemi idrici. L'ingegner Vignoli ha poi precisato che è stata attivata la progettazione esecutiva per arrivare con la condotta fino a Foligno. È successivamente intervenuto l'ingegner Gervasi il quale ha dichiarato che, contrariamente all'alluvione nel 2005, oggi siamo in una siccità epocale sia per quanto riguarda le risorse idriche superficiali che per quelle sotterranee, situazione così grave da essere definita da Protezione Civile. Le risorse così scarse, inoltre, mettono a rischio anche l'idropotabile e questa è sicuramente l'emergenza principale.
Oggi, in pratica, si deve dividere il problema siccità in tre parti: cosa fare oggi, cosa fare a medio termine e cosa fare a lungo termine. Il progetto Chiascio è datato 1974 e solo oggi si riescono a vedere i risultati e a dare risposte sul lungo termine. Per il medio termine c'è il progetto di Sviluppo Rurale e la riconversione degli impianti irrigui. Relativamente al breve periodo si consideri che l'anno scorso la mancanza d'acqua si è manifestata per le risorse superficiali sin dalla metà di giugno. Quest'anno, invece, si prevede che la mancanza d'acqua si verifichi sin dai primi giorni di giugno. In conseguenza di ciò si impone sin da oggi l'abbandono di alcune colture con grande fabbisogno irriguo. Recenti pubblicazioni vedono l'Italia sprofondare tra le nazioni con regimi pluviometrici sempre più vicini a quelli siccitosi. Il direttore del Consorzio ed il capo ufficio manutenzione hanno annunciato che verranno sperimentate nel 2008, su parte del comprensorio irriguo spoletino, contatori controllati da badge elettronici gestiti direttamente dagli agricoltori; se la sperimentazione avrà successo, in termini di uso razionale dell'acqua, saranno diffusi su tutti gli impianti. A fine seduta gli agricoltori intervenuti hanno chiesto di poter utilizzare, in caso di siccità, dei pozzi.