Elezioni, tatticismi al centro tra veti, campagne acquisti e nuovi laboratori

Elezioni, tatticismi al centro tra veti, campagne acquisti e nuovi laboratori

Massimo Sbardella

Elezioni, tatticismi al centro tra veti, campagne acquisti e nuovi laboratori

Mer, 13/12/2023 - 18:32

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I CiviciX divorziano da Fora, "Pensa Perugia" prova a riaggregare, ma si aspetta l'evoluzione del caso PP, anche in Giunta. A sinistra si segue la via verde e giovane

I tatticismi politici in vista delle elezioni comunali di giugno scaldano il dicembre perugino al punto da far temere per la tenuta dell’ambita pista da ghiaccio posta proprio in piazza Italia, tra i Palazzi della politica istituzionale.

E se il centrosinistra bimotore Pd – M5s è ancora in cerca di un candidato, tra voglia di ripescare big del passato e la tentazioni di provare ancora a pescare nella società civile nonostante gli ultimi non fortunati tentativi, l’ufficializzazione di Margherita Scoccia da parte del centrodestra costringe ora gli avversari a fare la prossima mossa. Soprattutto nella nebulosa civica e centristra, che sta cercando di darsi delle forme.

La sorte degli assessori PP

L’ennesimo “no” di Progetto Perugia al sostegno a Margherita Scoccia, considerata troppo a destra per la sua appartenenza a Fratelli d’Italia, pur maturato all’unanimità, pone ora in una posizione scomoda gli assessori PP della Giunta di Andrea Romizi. Che da una parte lancia, insieme agli alleati della coalizione, come prosecuzione della propria esperienza di governo. Dall’altra potrebbe ritrovarsi come avversaria Edi Cicchi, che a quel punto potrebbe non arrivare all’appuntamento di giugno da assessore. Diversa sorte si prospetta per gli assessori di PP Leonardo Varasano e Otello Numerini, che hanno sempre mantenuto aperto il dialogo con i referenti dei partiti di centrodestra, a partire proprio da Romizi.

I CiviciX divorziano da Fora

Il “patto degli Andrea”, coniugato nell’appoggio a Scoccia a Perugia e in un’opposizione possibilista al governo Tesei in Regione (confermata dall’astensione martedì sul Defr) viene bocciato dall’assemblea perugina dei CiviciX. Come avevano già fatto a novembre all’interno del Direttivo regionale che, a maggioranza, diede invece il via libera alla scelta del presidente Fora. Ma proprio in virtù di quella delibera, che in pratica lasciava le mani libere sui territori, i CiviciX rivendicano il diritto, a Perugia, di sconfessare le scelte dello stesso Fora.

Annunciando con una nota diramata dall’ex assessore e consigliere regionale Carla Casciari, sul solco dell’iniziativa “Perugia Partecipa” dello scorso giugno, l’apertura di un confronto “con tutti i civici disponibili a collaborare per voltare pagina nel governo del capoluogo”.

I movimenti dalle macerie del Terzo Polo

Così come è scontro aperto tra la consigliera Emanuela Mori, ormai a tutti gli effetti in maggioranza, e i vertici (e soprattutto la base locale) di Italia Viva.

“Noi pronti a dialogare con chi vuole un nuovo corso” dice il segretario regionale di Azione Giacomo Leonelli, stavolta in qualità di portavoce di “Pensa Perugia”.

Di fronte a questa riarticolazione del panorama politico perugino (con vista sulle regionali), Leonelli lancia “Pensa Perugia”, il progetto civico promosso settimane fa da Azione, Più Europa e Socialisti per Perugia. “Crediamo però – dice Leonelli – sia giunta l’ora di fare un passo avanti: è ‘il segreto di Pulcinella’ che da parte nostra ci sia un dialogo e una comunanza di vedute con queste forze politiche e civiche, e altre sempre meno a loro agio negli assetti delle attuali coalizioni. Sarebbe strano il contrario, vista la comunanza valoriale e politica a recenti tornate elettorali (comune di Corciano, elezioni politiche ecc.). Pensa Perugia ritiene però sia giunta l’ora di un confronto vero sui contenuti: in un tavolo comune e senza pregiudiziali, tra chi oggi crede che la risposta ai problemi della città non possa risiedere né in questa coalizione di destra, che ha trovato l’accordo partitico su una candidata che non risulta aver ancora detto nulla sul futuro della città, né nel ‘copia e incolla’ di un’opposizione che, in questi 10 anni non ha prodotto grandi risultati, in ultimo vedi lo stallo da mesi sul candidato sindaco”.

A meno di novità nell’apertura di altri contatti, “Pensa Perugia” potrebbe trovare il proprio candidato in Massimo Monni, che da settimane ha aperto un dialogo con la consigliera regionale Donatella Porzi.

Il Pd ancora alla finestra

Il Pd resta alla finestra, in attesa di comprendere le evoluzioni dell’affaire Cicchi e di cosa si può attrarre della frantumazione del centro. Del resto, della necessità di attendere ancora ha parlato martedì sera anche il segretario cittadino Sauro Cristofani, ricordando come la situazione sia “in evoluzione” e serva una coalizione che sia “la più inclusiva possibile”. E se ancora i contorni della coalizione sono indefiniti, impossibile indire le primarie di coalizione, la scelta dell’assemblea. Nonostante la posizione del gruppo che, dietro a Marko Hromis (ma non solo) continua a invocare che il candidato sia scelto dal basso. Ufficialmente non si tratta di una definitiva bocciatura delle primarie, ma di uno stop data l’attuale situazione. Ma viste le scelte che sta facendo il Pd su e giù per lo Stivale…

L’ufficializzazione di Scoccia spinge però ad accelerare anche la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. Il nome dei dem, che resta da mesi sulla graticola senza però essere stato bruciato, è quello del prof Paolo Belardi.

L’alleanza rosso-verde

Improbabile al momento un recupero di rapporti con la sinistra estrema, che ha orgogliosamente annunciato il progetto unitario che raccoglie le sigle Sinistra italiana, Prc, Europa Verde e Volt. Un annuncio affidato ai volti giovani di Lorenzo Falistocco, Andrea Ferroni, Giulia Pretini (Volt) e Simone Picotti Europa Verde). La coalizione c’è. Il programma, almeno sui grandi temi (edilizia responsabile; politiche della casa per le famiglie in difficoltà e alloggi a prezzi calmierati per gli studenti; no al Nodo di Perugia e all’inceneritore). La coalizione pure (e di questi tempi non è poco). Manca il candidato. La “ciliegina sulla torta”. Quante calorie avrà, poi, lo diranno le urne.

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