Circa due milioni di euro – per l’esattezza un milione e 900mila – destinati al recupero di aree verdi dal centro storico alla montagna, per creare un grande parco diffuso ricucendo e rivitalizzando le zone al confine fra la campagna e la città.
“Il parco diffuso tra la città dell’acqua e la montagna” questo il progetto presentato alla cittadinanza nella sala video dell’Auditorium San Domenico: un piano che dovrà essere concretizzato entro il prossimo 31 ottobre, così come stabilito dall’apposito bando, per accedere a fondi regionali ed europei.
L’obiettivo sarà quello di ricollegare le aree di confine tra le zone urbane e di ‘campagna’ con un lavoro di equipe tra archeologhi, ingegneri, architetti, agronomi, geologi e agronomi che ha riguardato il Parco Hoffman, le ex Fornaci Briziarelli, l’area archeologica di Santa Maria In Campis – Campo di Marte, Sassovivo e gli storici Orti Jacobilli in centro storico lungo via Bolletta.
Al parco fluviale dovrebbe così spuntare un vero e proprio bosco urbano con la messa a dimora di nuove alberature. Lo scopo sarà anche quello di creare una sorta di ‘barriera anti rumore’ tra l’anfiteatro a cielo aperto ed il quartiere di Sportella Marini.
E finalmente anche l’area archeologica ovvero il Parco Flaminio, sarà adeguatamente valorizzata, con un potenziamento del verde l’installazione di nuove strutture per migliorarne la fruibilità.
Per gli Orti Jacobilli, previsto il restauro dell’antica cinta muraria e la riqualificazione del verde pubblico. Massima attenzione anche per la zona di Sassovivo, con la sistemazione del verde e delle aree ristoro.
In questo quadro rientrano anche l’area degli impianti sportivi del Santo Pietro così come la direttrice Colfiorito – Capodacqua – Rasiglia – Pale sino alla fascia olivata Assisi – Spoleto nella parte folignate. In tutto, oltre 200 ettari.
Ne hanno parlato il vicesindaco Rita Barbetti, l’assessore Giovanni Patriarchi, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, il progettista Alessandro Bruni, Franco Marini dell’istituto nazionale di Urbanistica, coordinati dall’architetto Olga Pinca.