DOMENICA CONCERTO DELLA CAPPELLA MUSICALE DEL DUOMO A SAN BRIZIO - Tuttoggi.info

DOMENICA CONCERTO DELLA CAPPELLA MUSICALE DEL DUOMO A SAN BRIZIO

Redazione

DOMENICA CONCERTO DELLA CAPPELLA MUSICALE DEL DUOMO A SAN BRIZIO

Ven, 26/03/2010 - 19:15

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Nell'Archivio Musicale della Cattedrale di Spoleto sono custodite in gran copia composizioni di ANGELO GARGIULO DA SORRENTO, il quale fu «uno de'migliori maestri della nostra Cappella. Il Capitolo lo elesse il 19 aprile 1776, su proposta del Priore, il quale disse che essendosi avute ottime informazioni dell'abilità e sapere del sig. Angelo Gargiuolo da Sorriento, che per undici anni ha studiato in Napoli nel Conservatorio della Pietà de' Turchini, pareva bene eleggere il medesimo per Maestro di Cappella. Il Gargiulo restò a Spoleto fino alla sua morte, che avvenne nel 1816. Fu ottimo maestro e buon compositore.» (L. FAUSTI)

Nella ricca messe delle sue composizioni si distingue la Passio Domini nostri Jesu Christi secundum Matthæum. In Dominica Palmarum. A Napoli fin dalla prima metà del sec. XVII furono istituite scuole di musica nei quattro conservatori cittadini, istituzioni benefiche dove fin dal secolo precedente venivano raccolti orfani e fanciulli abbandonati allo scopo di avviarli, spesso ma non solo, alla professione di musicista, ricevendo stabilmente a partire dagli anni 1620-50 fino a tutto il secolo XVIII lezioni di contrappunto e canto, oltre che di strumento. I ragazzi contribuivano in tal maniera al sostentamento del conservatorio stesso partecipando come musicisti alle cerimonie religiose nelle chiese cittadine, sia pubbliche che private. I maestri avevano anche l'obbligo di comporre e concertare le musiche per le funzioni religiose, cosicché i fanciulli fin dalla più tenera età dovevano avere grande dimestichezza con i vari generi liturgici, ivi compreso quello della passione. Angelo Gargiulo, nato a Sorrento nel 1743, si formò al Conservatorio della Pietà dei Turchini, uno dei più prestigiosi ed attivi nel tempo, operante ancora nella prima metà del secolo XIX, prima di fondersi con gli altri rimasti e diventare il Real Collegio di Musica, oggi Conservatorio «S. Pietro a Majella» dal nome del convento che nel 1826 ne divenne la sede definitiva.

La sua Passio Domini nostri Jesu Christi secundum Matthæum prevede la sola Turba concertata a quattro voci, in conformità al modello di passione liturgica inaugurato dalla Controriforma, configurando gli interventi corali in punti di Passione, ivi comprendendo la realizzazione polifonica dell'Exordium, dall'autore indicato con il termine di Intonazione. I venti piccoli mottetti che costituiscono l'opera sono unificati dall'unico tono d'impianto di FA maggiore (il patetico FA minore è presente in due soli numeri, la condanna e la constatazione finale della divinità di Cristo sotto la croce, che realizza musicalmente il senso di morte che pervade il popolo), il «tono della Passione» con la tipica tuba delle turbarum voces.

Il suo stile semplice e lineare, sobrio e tuttavia espressivo, spesso rifuggente dal trattamento contrappuntisitico delle parti per libera scelta stilistica secondo il gusto dell'epoca che privilegiava nella musica liturgica la semplicità della linea cantabile allo stile magniloquente ed elaborato dell'opera, risulta assai vivo e spontaneo, di gusto nella scelta drammaturgica dei particolari da esaltare nel tentativo di diversificare gli episodi l'uno dall'altro. Nella passione, in cui ogni evento, ivi compresi i particolari, diventa importante e significativo dal punto di vista della storia sacra, Angelo Gargiulo trova la sua vena espressiva: alla solenne religiosità dell'Exordium si oppongono in maniera vivamente contrastata le scene concitate delle turbarum voces, drammi in miniatura brevi ma completi che, poco a poco, secondo impulsi psicologici precisi, rivestono caratteri differenti, malgrado una fattura ognora semplice. Nella scelta delle consonanze e delle dissonanze egli assicura la comprensione del testo creando l'atmosfera più adatta allo svolgimento dell'azione drammatica. La sua attenzione al dato testuale e la sua fresca vena melodica ne fanno un musicista autentico, che nella rinuncia al complesso contrappuntistico sa tuttavia cogliere il puro gesto da cui muove la costruzione musicale. La Passio Domini nostri Jesu Christi secundum Matthæum di Angelo Gargiulo è una viva testimonianza della fede dei nostri padri che nella Spoleto della fine del XVIII secolo vivevano con devozione semplice, asciutta ma al tempo stesso salda, cantando lo o semplicemente meditandolo nell'ascolto, il dramma di Cristo sulla croce, identificandosi nelle turbæ che si muovono intorno a Gesù, ora rimanendo estranee al suo dramma interiore o tradendolo e condannandolo a morte, ora meditando le sue sofferenze per la redenzione dell'umanità. L'esecuzione è stata in tale sede arricchita dai Responsori a quattro voci obbligate, con accompagno di Basso N.to(1782) del Giovedì Santo, proposti in prima esecuzione moderna, i quali fungono da pie Meditationes ispirate alle pene del Signore sulla croce, momenti musicali di raccolta e profonda interiorità che nei luoghi di più intensaemotività giungono a sottolineare la drammaticità della narrazione evangelica. Caratterizzati da una gravità intonata ai modi dello stile osservato della polifonia tardo-rinascimentale, nella cura del trattamento melodico mostrano tuttavia di ricercare il contatto con la produzione musicale coeva. L'opera dei musicisti «minori»,definizione quanto mai ambigua nella quale convergono le più distanti figure di artisti, offre la possibilità diguardare da vicino una parte di storia musicale spesso in ombra, ma di fondamentale importanza per delineare e comprendere a fondo i grandi avvenimenti musicali cui siamo soliti fare riferimento.

Il concerto si terrà nelle Pieve di S. Brizio , Domenica 28 Marzo alle ore 18,00.

Organista: Paolo Sebastiani

Direttore: Francesco Corrias


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