Primo Natale a Spoleto per l'Arcivescovo Renato Boccardo, che nei giorni scorsi ha consegnato al popolo di Dio che il Papa gli ha affidato lo scorso 16 luglio la sua prima lettera. Il Presule ricorda i primi due mesi trascorsi a Spoleto, la gioia di aver già visitato molte comunità parrocchiali, il conforto di aver ricevuto ovunque un'accoglienza calorosa e fraterna, segno della comunione che lega una Chiesa particolare al Vescovo.
“Si tratta ogni volta di una esperienza unica e commovente, afferma mons. Boccardo, che mi conforta e sostiene nel mio pellegrinare con voi sulle vie del Vangelo: siatene tutti vivamente ringraziati. Ho visto lo zelo e la dedizione con cui i sacerdoti adempiono quotidianamente al ministero pastorale; ho visto come la comunità cristiana vuole bene ai suoi preti, li stima e li aiuta, li segue e sostiene con una compagnia spirituale e anche materiale: desidero qui ringraziare i fedeli laici per tale assidua presenza accanto ai loro pastori”. La gente chiede al Vescovo di inviare un prete, sia per affiancare quello già operante in loco, sia per assicurare una presenza stabile in quelle comunità che ricevono solo saltuariamente l'assistenza spirituale e sacramentale.
“Di fronte a queste richieste pienamente legittime, scrive mons. Boccardo, esperimento ogni volta un grande senso di impotenza e di frustrazione: il Vescovo vorrebbe poter contare su un buon numero di sacerdoti. Sono convinto che il Signore Gesù continua a rivolgere ai nostri giovani l'invito a seguirlo con cuore indiviso per il servizio della Chiesa e dei fratelli; purtroppo, il rumore e la distrazione nei quali spesso è immersa o anche sommersa la vita quotidiana rendono sempre più difficile decifrare la voce di Dio ed interpretare l'esistenza come risposta ad un appello. E una Chiesa locale che non 'genera' tra i suoi figli risposte generose alla chiamata di Dio è una Chiesa in qualche modo malata o zoppa… Non possiamo rimanere inerti di fronte a questa situazione, che rischia di divenire ancora più grave in futuro; non possiamo accontentarci di aiuti, pur preziosi ed apprezzati, che ci vengono da altri paesi. Tutti – preti, religiosi e laici – dobbiamo fare qualcosa perché non si inaridisca nella nostra diocesi quella sorgente zampillante che, nel segno della generosità e del sacrificio, del coraggio e dell'entusiasmo, l'ha resa nel tempo ricca di santi e di preti”.
In questo Natale l'Arcivescovo chiede ai fedeli di Spoleto-Norcia di farsi sostenitori presso i giovani di momenti di formazione ed approfondimento, di pregare il Signore affinché mandi nuovi operai per la sua messe. Solo mediante i sacerdoti – “il prete, non è prete per sé, ma per voi”, ripeteva il Santo Curato d'Ars – la Chiesa potrà essere quella presenza significativa e qualificante nella società: accanto ai poveri, agli emarginati, ai disoccupati, a coloro che, per varie ragioni, hanno accantonato l'entusiasmo e la creatività.
Dalla notte di Natale fino alla festa di S. Stefano l'Arcivescovo Renato Boccardo sarà presente in varie zone della Diocesi: la notte di Natale, a mezzanotte, presiederà la messa nella chiesa cattedrale; Il giorno di Natale alle 11.30 presiederà il solenne pontificale in Duomo; nel pomeriggio alle 17 pontificale nella concattedrale di Norcia; sabato 26 dicembre, festa di S. Stefano: alle 11 messa a Picciche di Trevi; alle 17 visita al presepe di Avendita di Cascia. La sera alle 21 sarà nella chiesa parrocchiale di Baiano di Spoleto per ricordare, con la celebrazione della messa, gli undici anni della morte del Servo di Dio don Andrea Bonifazi; domenica 27 dicembre, festa della Santa Famiglia e di S. Giovanni Evangelista, alle 11.30 in duomo presiederà la messa per coloro che sono venuti alla luce nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale S. Matteo degli Infermi di Spoleto nell'anno 2009.
Le foto dei piccoli contribuiranno ad ornare l'albero della vita, collocato nella Cattedrale di Spoleto, per tutto il periodo delle festività natalizie.