Dopo la politica e la cultura, è anche l’economia a scendere in campo per la Diocesi. Lo fanno insieme un gruppo di associazioni di categoria che rappresentano il tessuto produttivo della città: Confindustria, Confcommercio, Cna, Confartigianato, “Innamorati del Centro” e “Arti e mestieri di via Garibaldi”.
L’appello
L’ appello, insieme ad altri, verrà inoltrato anche a Sua Santità Papa Francesco “affinché possa valutare con ferma attenzione e indirizzo ecclesiale tutte le possibilità per salvare la nostra Diocesi. La nostra Diocesi esiste fin dal 5° secolo d.c. vantando una tradizione millenaria con a capo anche il Vescovo Feliciano oggi Patrono della nostra città. Non vogliamo che il nostro amatissimo Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi segni la fine di un’epoca storica e profondamente umana in città nel lasciarci per altra Diocesi, avendo sempre operato costantemente a fianco delle Istituzioni per il suo bene, ed altresì è sempre stato vicino ed attento alle categorie datoriali e produttive del territorio che rappresentano, con i loro innumerevoli addetti, il collante del tessuto sociale ed economico del territorio“.
“No a questa spoliazione”
Le associazioni sottolineano “Il numero dei Santi come Santa Angela, San Feliciano , sacerdoti e Vescovi , le numerose vocazioni nei secoli, il percorso spirituale con la spoliazione di San Francesco nell’antica Foligno, l’essere la terza città dell’ Umbria dotata di molte strutture diocesane, anche per assistenza ai poveri e agli anziani che tutti conosciamo impongono che Foligno sia sede di Diocesi. Non possiamo essere privati di tale struttura ecclesiale, riferimento di migliaia di cittadini, in special modo in questo periodo di preoccupazione e sofferenza per tutti. Anche noi, nello svolgimento del proprio ruolo, sempre insieme ad altri in condivisione, solleciteremo le organizzazioni ecclesiastiche deputate, affinché vengano portate avanti le nostre aspettative e istanze della Città e del territorio che, con la sua storia, non merita una grave e ingiustificata perdita e spoliazione”.