Daniela Sanjuan è morta, suo il cranio nel bosco a Bettona - Tuttoggi.info

Daniela Sanjuan è morta, suo il cranio nel bosco a Bettona

Sara Fratepietro

Daniela Sanjuan è morta, suo il cranio nel bosco a Bettona

La 14enne era scomparsa nel 2003 dalla comunità Il Piccolo Carro, a luglio il confronto del dna con quello della madre | Il video di "Chi l'ha visto?"
Gio, 08/09/2016 - 01:53

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Clamorosa svolta sul ritrovamento di un frammento di teschio umano tra i boschi della zona di Bettona, avvenuto nel febbraio del 2013. Quei resti umani appartengono infatti a Daniela Sanjuan, la ragazza di 14 anni scomparsa 10 anni prima, il 23 ottobre 2003, da una comunità di Bettona. Del caso se ne era occupata la trasmissione “Chi l’ha visto?” che sul suo sito internet ha annunciato le ultime novità.

L’esito del confronto del dna – Il 20 luglio, infatti, la madre di Daniela Sanjuan, la signora Anna Malvone, si era sottoposta al prelievo di un campione genetico per il confronto con il dna isolato dai resti rinvenuti nel febbraio 2013 in località Acque Minerali di Bettona. E mercoledì sera il pm della procura di Perugia, che coordina l’inchiesta aperta dopo il ritrovamento di un frammento di calotta cranica, ha comunicato alla donna che quei resti appartengono all’adolescente scomparsa.

IL PRECEDENTE ARTICOLO: UN TESCHIO TRA I BOSCHI, FITTO MISTERO A BETTONA

Il triste ritrovamento – Era appunto il febbraio di tre anni fa, quando casualmente alcuni cacciatori trovarono quelli che subito erano apparsi come resti umani. Immediatamente era scattata la telefonata al 112 ed i carabinieri della Compagnia di Assisi, comandati dall’attuale maggiore Marco Sivori, avevano iniziato ad indagare su quel frammento di calotta cranica. Nei giorni successivi erano seguite anche altre battute di ricerca per individuare eventuali altri resti, senza però successo. Erano quindi iniziati gli accertamenti da parte del medico legale per isolare tracce di dna e risalire così all’identità di quel che rimaneva di quel corpo. La vicenda, però, era finita nel dimenticatoio. Ora, dopo oltre tre anni, sono finalmente arrivate le risposte a quel mistero.

L’attenzione da subito su Daniela – Subito si era pensato a Daniela Sanjuan, 14enne scomparsa da una casa famiglia, Il Piccolo Carro, che si trova a una decina di chilometri da Bettona. Le forze dell’ordine la cercarono per settimane, ma di lei nessuna traccia. Si pensò all’ipotesi che potesse essere fuggita per raggiungere il padre in Argentina, ipotesi che poi sfumò. Un’esistenza travagliata quella di Daniela, come la stessa trasmissione Rai ricostruì in maniera approfondita. All’epoca la definirono “un calvario fatto di passaggi da un ospedale psichiatrico all’altro”. Secondo le cartelle cliniche la ragazzina soffriva di allucinazioni ed era in cura con gli psicofarmaci. Era stata la madre ad attivare i servizi sociali, visti i problemi della figlia, che poi avevano disposto la sua sistemazione nella struttura umbra. Ma anche qui Daniela non sarebbe migliorata, i rapporti con gli educatori sarebbero stati difficili. Nei nove mesi in cui è stata in comunità Daniela era scappata più volte. In un caso venne ritrovata tra i boschi intorno a Bettona, in un altro su un treno diretto a Sorrento. Anche questa volta tornò in comunità ma a seguito di litigi con un’altra ragazza la spostarono in una struttura adiacente, con i ragazzi più grandi. Ma il 23 ottobre intorno alle 20, Daniela scappò dalla comunità. A nulla servirono le ricerche prolungate nei boschi che circondano la struttura: di lei di allora si era persa ogni traccia. Fino a quando, 10 anni dopo, sono stati ritrovati dei resti umani proprio poco distante da lì.

IL SERVIZIO DI “CHI L’HA VISTO?” DEL 29 GIUGNO 2016

La svolta dopo 13 anni – A riaccendere l’attenzione sul caso era stata il 29 giugno scorso “Chi l’ha visto?”, con un servizio che puntava l’attenzione sulla comunità dove si trovava Daniela Sanjuan. La stessa da cui era fuggita proprio a giugno una ragazza di 16 anni, trovata poi morta in un padiglione abbandonato dell’ospedale Forlanini di Roma. L’avvocato Mario Tedesco, legale del “Piccolo Carro”, ha evidenziato, intervistato dalla trasmissione, come la struttura – al momento della fuga di entrambe le ragazze – aveva subito attivato le ricerche e denunciato la scomparsa alle forze dell’ordine. E proprio il clamore mediatico suscitato dalla fuga della 16enne, finita in tragedia, ha riacceso i riflettori sulla storia della 14enne Daniela, sul cui destino la famiglia chiedeva risposte da anni. L’inchiesta sulla scomparsa avvenuta nel 2003, quindi, è stata ripresa in mano ed il 20 luglio la madre di Daniela Sanjuan è stata sottoposta al test del Dna che è stato finalmente comparato ai resti ritrovati nel 2013. E ora, dopo un mese e mezzo, la triste verità è venuta alla luce. Daniela non si sarebbe mai allontanata da Bettona, ma sarebbe sempre rimasta nei pressi della struttura da cui quella sera di 13 anni fa era scappata.

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