Costacciaro torna capitale della Speleologia, un Raduno internazionale 100 anni dopo il primo - Tuttoggi.info

Costacciaro torna capitale della Speleologia, un Raduno internazionale 100 anni dopo il primo

Davide Baccarini

Costacciaro torna capitale della Speleologia, un Raduno internazionale 100 anni dopo il primo

Sab, 28/10/2023 - 11:39

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Dal 1 al 5 novembre il borgo appenninico sarà invaso da oltre 2000 amanti della speleologia provenienti da tutto il mondo | Nel 1922 qui fu organizzato il primissimo raduno del settore

Aria, acqua, fuoco, terra e vuoto. Sono questi i temi del prossimo Raduno internazionale di Speleologia che avrà luogo a Costacciaro dal 1 al 5 novembre.

La manifestazione è stata presentata ieri (27 ottobre) nella Sala Fiume di Palazzo Donini, a Perugia, alla presenza di Luca Bussolati, presidente della Fugs (Federazione umbra gruppi speleologici) e di Ipogenica (associazione organizzatrice dell’evento), del sindaco di Costacciaro Andrea Capponi, del presidente dell’Università Uomini originari di Costacciaro Natale Vergari e Roberto Morroni, assessore regionale alle politiche agricole e alla tutela e valorizzazione ambientale.

La scelta di Costacciaro deriva dal fatto che proprio alla Grotta di Monte Cucco (alle pendici della quale sorge il borgo), nel 1922 (oltre un secolo fa), fu organizzato il primo (forse al mondo) raduno di Speleologia ad opera dell’imprenditore cartario Giambattista Miliani, in occasione della posa della scala di ingresso alla grotta. Ma è con “1980 Costacciaro Immagini dalle Grotte”, ritrovo di amici con il piacere di condividere racconti, scritti e immagini delle loro esplorazioni sviluppate su rullini 35 mm, che inizia la tradizione dei raduni internazionali di Speleologia che portano, ancora oggi, a Costacciaro, appassionati e addetti ai lavori di tanti gruppi e federazioni del settore. Da qui il titolo della manifestazione 2023 “Ritorno al futuro”.

È un onore ospitare il Raduno per Costacciaro – ha affermato il sindaco Capponiche è stato per anni sede del Centro nazionale di speleologia, oltre ad ospitare diversi Raduni e che, verso gli speleologi, ha avuto sempre un senso di accoglienza particolare. Si consideri che le preiscrizioni all’edizione 2023 – oltre 2.000 – hanno superato il numero di abitanti del Comune. Stiamo per inaugurare il Museo delle grotte di Monte Cucco – ha aggiunto il primo cittadino – Crediamo molto, anche per il futuro di Costacciaro, nel progetto di valorizzazione di grotte e Parco”.

Tutte le attività culturali saranno concentrate all’interno di Costacciaro, dove ospiteranno eventi anche la chiesa, il teatro, le scuole e altri locali del Comune. Subito fuori dal paese, nell’area impianti sportivi, ci saranno le zone campeggio e ristorazione. Saranno in tutto 167 gli eventi (programma completo), tra convegni, incontri, concerti e workshop; parteciperanno 4 ditte produttrici di materiali speleo-alpinistici e ci sarà un grande tendone da 1800 m2 con 19 stand gastronomici da 12 regioni; le strutture di accoglienza sono state distribuite su 5 Comuni e, ad oggi, si registrano oltre 2.000 preiscrizioni.

L’evento sarà a basso impatto ambientale grazie anche a due iniziative: la prima è un kit di benvenuto per gli iscritti che si compone di tazza e posate in acciaio, da utilizzare subito durante i 5 giorni. La seconda è il bosco speleologico, in collaborazione con gli Uomini originari di Costacciaro: verranno piantati alberi in base ai partecipanti al Raduno.

È un sogno che si avvera – ha dichiarato Natale Vergaridopo anni che lavoriamo per lasciare aperta la Grotta di Monte Cucco agli speleologi, con gruppi da tutta Italia. È veramente un ritorno al futuro perché tutto è iniziato da qui e gli Uomini originari di Costacciaro contribuirono anche alla posa della prima scala. Questo evento è importante per Costacciaro e tutta la regione”. Morroni ha infine aggiunto: “E’ un raduno con numeri eloquenti, che danno la portata dell’interesse che c’è intorno alla speleologia e fanno tornare l’Umbria protagonista del settore. Qui abbiamo zone interne con tendenze verso lo spopolamento ma che vantano patrimoni di grande pregio, anche per promuovere un turismo di qualità”.

Foto di Mirko Berardi

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