Coronavirus, sindacati in Piazza in solidarietà con il personale della sanità - Tuttoggi.info

Coronavirus, sindacati in Piazza in solidarietà con il personale della sanità

Redazione

Coronavirus, sindacati in Piazza in solidarietà con il personale della sanità

Ven, 13/11/2020 - 10:41

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"Servono assunzioni", dicono Cigl, Cisl e Uil. Accanto a loro anche i sindacati della funzione pubblica e i lavoratori delle pulizie

La Regione non ci ascolta, servono assunzioni“. Dopo aver protestato via lettera, tre giorni fa, i sindacati della sanità hanno ottenuto un incontro con il prefetto di Perugia, Armando Gradone. Cgil, Cisl e Uil – come si legge nella lettera indirizzata al prefetto – temono un peggioramento delle condizioni sanitarie della popolazione e degli indici di mortalità anche per patologie non collegate al Covid e, al tempo stesso, sottolineano come “carichi di lavoro insostenibili” espongano il personale “a gravi rischi personali e professionali“.

Questa mattina a Perugia e a Terni c’erano anche i sindacati della funzione pubblica, a solidarizzare con il personale sanitario. E a protestare c’erano anche i sindacati delle ditte di pulizie che chiedono il rinnovo di un contratto scaduto da 7 anni. “Ci chiamano essenziali ma poi sulla carta non lo siamo. Il nostro lavoro è aumentato perché occorre sanificare più di prima e chiediamo anche maggior sicurezza”, dicono i lavoratori

Fianco a fianco, con mascherine e a distanza, per sostenere ancora una volta lavoratrici e lavoratori “essenziali”, quelli della sanità, che stanno tenendo letteralmente in piedi il sistema e fronteggiando quotidianamente tra mille difficoltà la seconda ondata della pandemia, ma anche quelli (e soprattutto quelle) delle pulizie e dei multiservizi, circa 10mila in Umbria, che oggi sono scesi in sciopero per chiedere il rinnovo del contratto nazionale.

Riesplode l’emergenza coronavirus in Umbria, ma la grave situazione di carenza d’organico in tutti i profili sanitari, che comporta il rischio di sospensione di importanti attività ordinarie, non è stata minimamente affrontata“, hanno spiegato i sindacati della sanità al Prefetto. A Gradone è stata anche rappresentato il problema degli organici ridotti all’interno delle strutture: la selezione per l’assunzione di 324 infermieri, avviata dalla Usl Umbria 2 in convenzione con l’azienda ospedaliera di Terni, rischia di non avverarsi a causa di errori effettuati durante le prove preselettive.


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Quanto alla Regione, l’Ente ha “soltanto fornito un’informativa, tramite il Commissario regionale per l’emergenza Covid, Antonio Onnis, sulla situazione epidemiologica e sulle iniziative già predisposte dalla Regione. L’assenza della parte politica ha impedito qualsiasi concreto confronto volto ad affrontare la madre di tutte le difficoltà: l’assoluta carenza di personale, alla quale non può che essere nuovamente collegata una progressiva sospensione delle attività ordinarie, con gravi rischi per la salute dei cittadini, in particolare per coloro che non hanno la possibilità di rivolgersi alle strutture private a pagamento”.

In particolare, il contratto del multiservizi è scaduto da 7 anni: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti puntano il dito contro la posizione delle rappresentanze datoriali del settore, che operano prevalentemente negli appalti pubblici, nei presidi ospedalieri, Rsa, case di cura, scuole, università, tribunali, fabbriche e uffici pubblici e privati dove lavoratrici e lavoratori svolgono un ruolo indispensabile anche per il contenimento del contagio, e si espongono in prima linea per garantirne l’accessibilità che diversamente non sarebbe possibile in sicurezza senza sanificazione e pulizia.

L’emergenza sanitaria ha solo evidenziato l’importanza del ruolo di questi lavoratori, per il 70% donne con salari esigui (poco più di 7 euro lordi l’ora), orari spesso ridotti, carichi di lavoro pesanti e condizioni difficili.

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