CONTRO LO SPOPOLAMENTO DELLE ZONE MONTANE, LA PROVINCIA CHIEDE UNA LEGGE ALLA REGIONE - Tuttoggi.info

CONTRO LO SPOPOLAMENTO DELLE ZONE MONTANE, LA PROVINCIA CHIEDE UNA LEGGE ALLA REGIONE

Redazione

CONTRO LO SPOPOLAMENTO DELLE ZONE MONTANE, LA PROVINCIA CHIEDE UNA LEGGE ALLA REGIONE

Ven, 16/11/2007 - 18:23

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Sviluppare una legge organica in favore della montagna umbra, mirata allo sviluppo e al rilancio socio-economico di queste aree marginali che, proprio in una regione come la nostra, debbono in prospettiva rappresentare una risorsa da valorizzare e non un peso economico e sociale. E' la richiesta partita dal Consiglio provinciale di Perugia all'indirizzo del Consiglio regionale dell'Umbria attraverso un ordine del giorno che, presentato dal consigliere del Gruppo misto Lorenzo Delle Grotti, è stato fatto proprio dall'assemblea di Piazza Italia con 14 voti favorevoli e 6 astenuti.

“A partire dal secondo Dopoguerra – si legge nel documento – le aree montane della regione stanno progressivamente perdendo la propria popolazione residente; un fenomeno drammatico con una media in negativo del 40%, con situazioni limite in cui alcuni comuni hanno già perduto l'80% degli abitanti, e con frazioni rimaste pressoché disabitate o con meno di 10 abitanti, a fronte di un costante aumento della popolazione regionale e un costante accentramento della stessa nelle città più importanti e lungo le pianure e le valli centrali della nostra regione”. Per il Consiglio provinciale questa situazione è frutto anche di una mancata politica organica in favore della montagna, quella vera (che rappresenta un quarto del territorio regionale), mirata allo sviluppo socio-economico di queste realtà e ad evitare lo spopolamento di queste aree marginali.

“La mancata presa di coscienza di questo problema a livello istituzionale – recita l'.o.d.g. – (l'Umbria, salvo rare eccezioni, è considerata generalmente tutta montana), potrebbe ulteriormente acuire questo triste fenomeno che sta progressivamente creando forti squilibri socio-economici nella regione, con conurbazioni eccessive lungo le valli, che oltre ad essere causa di ben noti problemi ambientali, danno un'immagine dell'”Umbria verde” non più rispondente al tradizionale messaggio turistico, mentre nella zona montana si acuisce la desertificazione umana e culturale. Questo stato di cose si è determinato oltre che con il venir meno delle attività economiche tradizionali (pastorizia, agricoltura, lavori stagionali, attività forestali private e pubbliche), delle attività commerciali, per la progressiva riduzione dei servizi (scolastici, sanitari, sociali, culturali, trasporti, postali etc.), per i continui eventi sismici che maggiormente interessano la dorsale appenninica, ma anche per il venir meno dei luoghi di aggregazione e dei momenti di coesione sociale”.

Tutto ciò, riferisce il documento, ha scoraggiato dapprima le famiglie giovani, ma oggi anche le meno giovani, a mantenere in loco la propria dimora, soprattutto fra quelle popolazioni residenti in paesi isolati con il conseguente disagio di doversi spostare continuamente dal proprio paese per ogni qualsiasi quotidiana esigenza. Per queste ragioni il Consiglio provinciale invita il Consiglio regionale a sviluppare una legge organica in favore della montagna umbra, prevedendo fin da subito i seguenti interventi, nel campo socioeconomico, mirati al mantenimento della popolazione residente: agevolazioni economiche agli esercenti e professionisti che operano nei piccoli centri montani (bar, negozi, piccoli artigiani che svolgono lavorazioni tradizionali o al servizio della collettività come idraulici, calzolai, falegnami, fabbri etc) e agli agricoltori che fanno produzioni tipiche; contributi annuali ad associazioni, pro loco, parrocchie, comunanze agrarie o anche comuni che provvedono a mantenere aperti o ad aprire centri di aggregazione durante tutto l'arco dell'anno; istituzione di una riserva del 50% dei posti previsti per gli operai forestali ai residenti effettivi nei piccoli centri montani; attivazione di specifici servizi socio-sanitari a sostegno delle persone anziane o disabili; agevolazioni economiche per facilitare la fruizione dei servizi di trasporto pubblico per studenti ed anziani, ed istituzione di navette a chiamata per venire incontro alle esigenze e necessità indispensabili per la persona e per la collettività (pratiche in Comune, Banca, Posta, sanitarie, acquisto alimenti etc.).

A favore del documento si sono espressi i consiglieri Guido De Prisco (Prc), Luigi Andreani (Udc), Stefano Ceccarelli (Pdci), Riccardo Petroni (Margherita); favorevole con riserva invece Paolo Filipponi (An). Hanno invece espresso perplessità, tanto da astenersi al momento del voto, Lazzaro Bogliari (Ds) e il presidente Giulio Cozzari secondo i quali sarebbe più opportuno stimolare la Regione a spingere a livello nazionale per una revisione delle normative.


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