Condannato (in primo grado) a 5 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale per la morte di Emanuele Tiberi, Cristian Salvatori torna in carcere.
La struttura dell’entroterra riminese dove si trovava con obbligo di dimora, infatti, gli ha revocato l’ospitalità per non aver rispettato alcune regole interne. La comunità di Saludecio, infatti, ha inviato di recente una relazione al Tribunale di Spoleto in cui esponeva le motivazioni alla base della revoca della possibilità del giovane di Norcia di rimanere lì.
Il gip Mariotti, quindi, con un’apposita ordinanza, ha disposto per il 34enne la custodia cautelare in carcere, dal quale era uscito un anno fa (dopo averci passato oltre 3 mesi). Salvatori è stato quindi trasferito nel penitenziario di Rimini.
Un provvedimento contro il quale gli avvocati Francesco Crisi e David Brunelli, difensori del nursino, condannato in primo grado per aver sferrato un pugno mortale al suo amico Emanuele Tiberi, un anno e mezzo fa fuori dalla Vineria di Norcia, hanno presentato ricorso.
Intanto negli ultimi giorni sono state depositate le motivazioni della sentenza del Tribunale di Spoleto, in base alle quali la Procura o la difesa decideranno di presentare o meno appello.
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