(Car. Van.) – Ho perso le parole, canta Ligabue in una sua recente canzone. A Spoleto c’è da perdere anche la faccia. La città osannata per le vocazioni turistiche, quella che a chiacchiere cerca di farsi largo nel panorama culturale regionale e nazionale e che si vorrebbe ancora Caput Umbriae, nella realtà dei fatti continua a mietere ‘perle’ che non hanno eguali. E la chiamano la città dei due mondi. L’ultima in ordine di tempo è la chiusura delle scale mobili persino nelle sere d’estate, persino in concomitanza con uno spettacolo come quello offerto sabato scorso dal New York City Ballett in piazza Duomo. Di sabato sera. Ingressi di scale mobili e tapis roulant sbarrati e luci spente, tanto per accogliere al meglio il turista/spettatore e il cittadino, che restano sempre i veri proprietari delle infrastrutture.
Tuttoggi.info aveva scritto in merito sperando che, in vista del prossimo concerto di Giovanni Allevi (giovedì 25 agosto), qualcuno, fra Umbria Mobilità e Comune, ci avrebbe messo una pezza. Altro che pezza, il massimo che sono riusciti a fare è stato provare a mettere le mani nelle tasche…degli organizzatori. Alle rimostranze infatti della società che sta organizzando l’evento è giunta una risposta tanto semplice quanto disarmante. “le volete aperte? Pagatevele, fanno 80 euro l’ora”. Come se agli organizzatori gliene potesse venire qualcosa. E pensare che in Umbria Mobilità è confluita la Spoletina Trasporti e che nel Cda a 3 siede lo spoletino Gilberto Stella. Ma UM sembra irremovibile, nessuno sconto.
In Comune da ieri non si trova nessuno (assessori, dirigenti, funzonari) in grado di prendere una decisione, di poter impegnare, euro più, euro meno, 300 euro circa. Tanto che alla fine l’ufficio stampa municipale, per evitar un clamore, poco fa si è messo in contatto con il sindaco Benedetti, in ferie fuori regione, per avere l’autorizzazione a comunicare il lieto evento: le scale mobili saranno aperte. Così almeno sembra, in attesa del comunicato stampa ufficiale.
Certo, non ci sarebbe stato neanche bisogno di tutto questo can can per risolvere una problematica che per una città turistica non deve neanche esistere.
Pensare poi che l’evento Allevi, così come quello del Nyc Ballet, aveva in qualche modo “rattoppato” la figuraccia di Sogni d’Estate, la kermesse che dallo scorso anno aveva l’intenzione di sostituire quella Spoleto Estate che tanti successi aveva registrato anche sulla stampa nazionale. Così, vuoi anche per l’autorevole guida di Vincenzo Cerami alla cultura, la manifestazione era stata reinternalizzata: glielo facciamo vedere noi ai privati come si organizza una kermesse! Risultato: un flop l’edizione 2010 (con costi superiori a quelli degli anni precedenti), il nulla quest’anno. Se non fosse stato per gli eventi legati all’Anno Menottiano, qualcosina della Pro Loco e, appunto, il concerto di Allevi, l’estate spoletina sarebbe stata pari al nulla. Per carità ci può stare tutto, ma non si venga più a parlare di vocazioni. Amen!
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