“Quest’anno alla testa della classifica umbra Marsciano e Bettona, – commenta Legambiente Umbria – due conferme dell’impegno di casa nostra nella gestione dei rifiuti seguite quest’anno da Torgiano, Giano dell’Umbria, Fratta Todina, Montecastello di Vibio, Todi, Umbetide, Bastia Umbra e Lisciano Niccone, i comuni umbri che riescono a superare la soglia del 65% di raccolta differenziata prevista dal concorso. Bettona riesce a fregiarsi anche del titolo di Comun rifiuti free dal momento che ha una produzione di rifiuto indifferenziato minore di 75Kg/ab/anno”.
Da più di venti anni il Dossier Comuni Ricicloni di Legambiente premia gli sforzi compiuti dai comuni per avviare e consolidare la raccolta differenziata e un sistema integrato di gestione dei propri rifiuti. Lo scorso anno erano solo quattro i comuni umbri che riuscirono ad entrare nella classifica di Legambiente, quest’anno sono saliti a 10. Marsciano alla testa dei Comuni Umbria al di sopra dei 10000 abitanti è 1088° nella classifica nazionale. Bettona, simbolo virtuoso umbro di quelli sotto i 10000 abitanti, è al 227° posto della classifica nazionale. Sicuramente un segnale positivo, anche se ancora l’Umbria non riesce ad avere uno scatto, quel colpo di reni indispensabile per una buona gestione dei rifiuti. Cosa che sta invece avvenendo addirittura in Campania, regione delle croniche emergenze rifiuti e nelle vicine Marche, con quasi la metà dei comuni che superano il 65% grazie all’introduzione di un sistema di premialità e penalità, come l’ecotassa per i rifiuti avviati a discarica e sgravi tariffari a chi ricicla di più. Due delle misure che Legambiente Umbria ha chiesto più volte di introdurre anche in Umbria.
“Anche in Umbria – continua Legambiente Umbria – serve un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per fare in modo che la prevenzione e il riciclo siano più convenienti, anche economicamente, rispetto al recupero energetico e allo smaltimento in discarica. La raccolta differenziata della frazione organica è ancora un acriticità nella nostra regione: è di pessima qualità visto che è rimasta per lo più stradale. Altra nota dolente è lo smaltimento in discarica che si conferma ancora determinante per la chiusura del ciclo”.
“In Umbria occorre volontà politica e maggiore determinazione nella gestione dei rifiuti – conclude Legambiente Umbria – e per superare la logica delle discariche e della combustione dei rifiuti. Bisogna avviare concreti ed operativi programmi di riduzione della produzione dei rifiuti. Servono una raccolta differenziata di qualità, impianti per il riuso e il riciclaggio e la leva economica per imporre un aumento dei costi di conferimento in discarica”.