Commercio: in Umbria persi 3000 posti di lavoro - Tuttoggi.info

Commercio: in Umbria persi 3000 posti di lavoro

Redazione

Commercio: in Umbria persi 3000 posti di lavoro

Ven, 13/01/2012 - 16:08

Condividi su:


Ancora una volta la lotta alla crisi finanziaria attuale ritorna sul tavolo di partiti politici e di associazioni di categoria. In particolare a seguito degli ultimi dati diffusi, che vedrebbero 3000 posti di lavoro persi in Umbria nel settore commerciale. SEL Umbria esprime la sua preoccupazione in un suo comunicato: “la drammatica crisi economica e sociale del paese non ha confini settoriali. In questi anni abbiamo assistito a varie crisi congiunturali caratterizzate dal fatto che erano interessati di volta in volta alcuni settori produttivi, ma mai l’intera platea. La crisi di oggi non risparmia nessun settore attraversando con una forza d’urto inimmaginabile ogni settore. Uno di questi, che nelle precedenti crisi aveva manifestato di volta in volta una grande capacità di tenuta ed anche di controtendenza era quello del commercio sia della grande che della piccola distribuzione. I dati di questi ultimi tre anni ci parlano invece di una elevata chiusura delle attività commerciali dove le più colpite sono i piccoli negozi”. Snocciolare dati non aiuta ad allentare la tensione: “In Umbria sono circa 12000 gli esercizi commerciali che hanno quale attività primaria il commercio al dettaglio in sede fissa – continua la nota -. Nel 2010 si stima che abbiano abbassato le saracinesche circa 1300 esercizi. Questo dato non può non preoccuparci per una serie di ragioni: ogni esercizio che chiude sono posti di lavoro persi, la chiusura dei piccoli negozi incide sulla qualità della vita di tanti quartieri e di tanti centri storici. Per noi politiche di salvaguardia del piccolo commercio sono importanti per contrastare i fenomeni d cui sopra ma riteniamo che la decisione del Governo sulla liberalizzazione degli orari non sia assolutamente la risposta giusta”. Il problema riguarda, com'è ovvio, l'impoverimento di molte famiglie: “riteniamo che la liberalizzazione prevista dal governo – afferma SEL Umbria – opererà una concorrenza impari tra grande e piccola distribuzione dove a soccombere sarà inevitabilmente la seconda. L’apertura domenicale generalizzata costringerà a lavorare anche nei giorni festivi sottraendo tempo alla propria famiglia e cancellando diritti”. SEL Umbria sembra poi aprire alle 14 proposte avanzate dalla Confcommercio dell'Umbria: “ad una prima lettura – afferma il partito di centro sinistra – ci sembra di essere di fronte ad una serie di idee che vanno a comporre una vera e propria politica di settore capace di mettere in atto un pacchetto di iniziative di sostegno in questa fase di crisi. Ci convince il loro essere sistemico nel riguardare sia politiche nazionali di competenza del Governo che Regionali e Comunali. Una visione complessiva che se attuata può veramente aiutare questo settore sapendo comunque che, la partita più importante rimane la politica dei redditi, aumentando salari e stipendi e rilanciando l’occupazione. Ritornando alle proposte valutiamo positivamente quanto richiesto al Governo nazionale: moratoria delle scadenze fiscali e previdenziali con la loro rateizzazione nel 2013; la critica alla liberalizzazione degli orari; la richiesta di una seria politica del turismo che possa rilanciare il paese a livello mondiale; la previsione di ammortizzatori sociali”. Sul fronte della fiscalità locale Sinistra Ecologia e Libertà è poi fortemente preoccupata degli effetti negativi prodotti dalla reintroduzione dell’ICI con la rivalutazione del valore degli immobili. “Questa misura – si legge ancora nella nota – colpirà pesantemente sia le famiglie che le attività commerciali. Ma non solo, saranno pesantemente colpite tante attività dei servizi che vedono impegnati tanti giovani sui quali ricadrà un nuovo balzello. Le 14 proposte di Confcommercio avvalorano la nostra critica alla manovra Monti che colpisce in maniera pesante i lavoratori e le piccole e medie imprese (commerciali e no) producendo una caduta del Pil con conseguente caduta dei consumi interni”. E infine uno sguardo alla situazione degli enti locali umbri, “obbligati a rivedere la scelta di favorire la crescita dei grandi centri commerciali che stanno nascendo come funghi in tutta la regione. Una politica che in un periodo di crisi, nella quale le risorse delle famiglia diminuiscono in maniera drammatica, non può che incrementare, in maniera significativa, la strage delle piccole imprese commerciali. 1300 aziende che chiudono rappresentano la perdita di 2 o 3 mila posti di lavoro. A fronte dei quali le 100 assunzioni delle grandi catene che stanno per aprire i battenti nella zona di Corciano, sono poca cosa”.

Ale.Chi.

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!