Colussi, licenziati 64 su 125 | Ricci (Rp), "una barbarie, macelleria sociale" - Tuttoggi.info

Colussi, licenziati 64 su 125 | Ricci (Rp), “una barbarie, macelleria sociale”

Redazione

Colussi, licenziati 64 su 125 | Ricci (Rp), “una barbarie, macelleria sociale”

"I 64 condannati si facciano sentire in Regione" | Dall'azienda resta l'impegno per gli investimenti di 80 milioni di euro
Sab, 18/11/2017 - 12:54

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Il giorno dopo il sì all’accordo tra lavoratori della Colussi e l’azienda, arrivato con la votazione nelle assemblee dell’azienda di Petrignano di Assisi, si fanno sentire i commenti da parte del mondo della politica. E dopo l’intervento di Leonelli, consigliere regionale del Pd, arriva quello dell’ex sindaco di Assisi e ora consigliere regionale, Claudio Ricci (Rp). “Considero ‘un atto di barbarie’, una vera ‘macelleria sociale’, aver costretto, nel caso della crisi dell’azienda Colussi di Petrignano d’Assisi lavoratori a far votare contro altri lavoratori”, ha affermato Ricci. Il consigliere fa riferimento agli esuberi, 64 in tutto, decisi in base al piano presentato dall’azienda stessa, tra 59 in linea di produzione e gli altri impiegati amministrativi e commerciali della Sogesti.

“Siamo tornati indietro di duemila anni – afferma – in epoca pre-cristiana quando alla dignità delle persone non si dava alcun valore. Spero in un intervento forte da parte della Chiesa locale. Certo dagli iniziali 125 esuberi siamo arrivati a 64. Taluni diranno che è meglio di nulla. Certamente. Ma tutti i lavoratori dovevano essere salvati dando maggiori sostegni e incentivi (da parte di Governo, Regione e altre Istituzioni) all’azienda Colussi che sta facendo il possibile per il suo rilancio, in un momento molto complesso anche per il settore alimentare”.

Invito i lavoratori – aggiunge – e parlo dei 64 ‘condannati da un tribunale del popolo’, a farsi sentire in Regione e presso il Governo, sperando che anche i sindacati escano dal loro torpore e facciano più una politica di sinistra. Lo dico da moderato, civico e liberale,  perché questo non è accoglibile in una società che si dice civile. L’onore si raggiunge quando si lotta insieme, si vince insieme o si muore insieme. L’importante è che nessuno ci venga a raccontare, soprattutto nelle teoriche riflessioni domenicali, che in Umbria c’è la ripresa, come anche in settimana ho dovuto sentire. Ai 15mila posti di lavoro (secondo ISTAT) persi negli ultimi 10 anni in Umbria, se ne aggiungono 64, nel silenzio assordante delle coscienze di molti”.

Intanto l’azienda, con una sua nota, ha ribadito la disponibilità del Gruppo Colussi di procedere con il piano industriale che prevede oltre 15 milioni di euro di investimenti sul solo sito produttivo e oltre 80 milioni complessivi nel triennio 2017-2019.

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