Clamoroso, 13 senatori di FdI, presentano una interrogazione alla Ministra dell’Interno Lamorgese su alcune frasi rilasciate dal sindaco De Augustinis
Clamoroso, 13 senatori del Gruppo di Fratelli d’Italia, in pratica quasi l’intero schieramento che vanta 18 deputati a Palazzo Madama, hanno presentato una interrogazione alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere spiegazioni circa alcune affermazioni rilasciate pubblicamente dal sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis, nell’ambito della vicenda dell’ospedale cittadino trasformato in nosocomio covid.
L’Interrogazione alla Ministra Lamaorgese
Primo firmatario dell’atto ispettivo è il senatore umbro Franco Zaffini che ha depositato l’atto a risposta scritta in queste ore.
Con lui anche i senatori Nicola Calandrini, Luca De Carlo, Giovanbattista Fazzolari, Daniela Garnero Santanché, Antonio Iannone, La Pietra, Patrizio Giacomo, Gianpietro Maffoni, Gaetano Nastri, Giovanna Petrenga, Isabella Rauti, Achille Totaro e Adolfo Urso.
“Il governo si attivi relativamente alle ripetute dichiarazioni del sindaco di Spoleto per ciò che concerne il rischio di infiltrazioni malavitose da ultimo a margine del dibattito cittadino conseguente alla decisione della Giunta regionale dell’Umbria di destinare il presidio ospedaliero di Spoleto a presidio COVID-19” dichiara Zaffini, capogruppo in commissione Sanità.
“Da notizie di stampa apprendiamo che il primo cittadino di Spoleto avrebbe affermato ‘che ci è stato dato uno schiaffo a tutti, quelli mi dicono ma sì, via, ma va, ma chi ce lo fa fare, magari arrivano i soldi dalla Calabria’.
A fine marzo il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, guidato da Franco Gabrielli, diramava ai vertici sul territorio una direttiva della DAC (Direzione centrale anticrimine). Francesco Messina, direttore della DAC, afferma che è divenuto necessario «un mirato e specifico sostegno informativo e investigativo» sui «futuri scenari evolutivi della criminalità organizzata», che le mafie sono «solite operare nelle pieghe delle criticità sociali» e che l’obiettivo «di reinvestire flussi significativi di capitali in diversi segmenti del tessuto produttivo e finanziario» sarà, a breve, a portata di mano dei criminali”.
“In questo quadro complessivo di massima allerta – sottolinea Zaffini – destano particolari preoccupazioni le affermazioni rese dal primo cittadino di Spoleto, fatto che ha indotto alcuni consiglieri comunali a chiedere al Prefetto di Perugia un’audizione urgente per verificarne la natura, anche alla luce di reiterate e analoghe dichiarazioni rese dal Sindaco medesimo sempre in veste istituzionale, ma in circostanze diverse“.
“Richiede la doverosa attenzione la circostanza che il sindaco di Spoleto sia a tutt’oggi un magistrato in servizio, circostanza questa che determina l’insorgenza del dubbio sull’origine di tali dichiarazioni, e sul fatto che le stesse possano essere connesse alla disponibilità di informazioni di cui egli è in possesso in virtù del suo ruolo. La vicenda merita la massima attenzione anche in considerazione del fatto che Spoleto è sede di una casa di reclusione che ospita detenuti in regime di 41-bis, un regime detentivo speciale introdotto nel nostro ordinamento proprio per neutralizzare la pericolosità di detenuti che, in virtù dei legami con le associazioni criminali e mafiose di appartenenza, sono in grado di continuare a delinquere dal carcere. In definitiva ci preme sapere e nel caso auspicabilmente poter rassicurare l’intera cittadinanza ovvero, in caso contrario, porre in essere ogni possibile misura di contrasto e prevenzione utile al ripristino della sicurezza e della legalità” conclude Zaffini.
L’atto che segna l’addio al governo
L’interrogazione conferma ormai la definitiva rottura nei rapporti tra Fd’I e la Giunta a trazione leghista (per quel che di verde è rimasto dopo il defenestramento di 4 consiglieri e 2 assessori).
Il fatto che Polinori, Di Cintio e Santirosi si siano astenuti nel votare il bilancio di previsione 2020 e il consolidato 2020, poteva far illudere la maggioranza su un possibile riavvicinamento. Che a questo punto, con l’interrogazione odierna, fa naufragare ogni speranza.
2 Interrogazioni per Ministra Lamorgese
Diventano così due le interrogazioni sulla vicenda innescata dal primo cittadino. L’iniziativa del gruppo parlamentare di Fd’I era stata anticipata di qualche giorno dall’onorevole Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali) anche lui firmatario, alla Camera dei Deputati, di una interrogazione alla titolare del Viminale.
L’audizione richiesta al Prefetto di Perugia
Il tema della legalità non è però sentito solo dai parlamentari di Fd’I e LeU. Una conferma arriva proprio dall’atto ispettivo di Zaffini quando cita che destano “preoccupazioni le affermazioni rese dal primo cittadino di Spoleto, fatto che ha indotto alcuni consiglieri comunali a chiedere al Prefetto di Perugia un’audizione urgente per verificarne la natura, anche alla luce di reiterate e analoghe dichiarazioni rese dal Sindaco medesimo sempre in veste istituzionale, ma in circostanze diverse”.
Il gruppo del partito democratico nega di esser intervenuto sul tema.
Che possa quindi essere una iniziativa dei 10 consiglieri che da mesi stanno dando del filo da torcere alla amministrazione? E’ probabile anche se, contattati 4 di loro, nessuno ha voluto rilasciare commenti in merito.
La sensazione è che attendano di essere ricevuti dal Prefetto di Perugia, Armando Gradone, prima di uscire pubblicamente sull’iniziativa.
Difficile capire se il Prefetto, vista la situazione che coinvolge il Governo e i due rami del Parlamento, potrà riceverli prima della risposta che la Ministra Lamorgese darà ai deputati interroganti.
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