(Jac. Bru.) – Procede a piccoli ma significativi passi il percorso di recupero della chiesa di San Giacomo, parzialmente crollata il 23 novembre del 2010 mentre erano in corso i lavori per la messa in sicurezza. La Curia Arcivescovile, attraverso un’informativa, ha infatti reso noto che si è già provveduto a sanificare l’area dal guano dei piccioni, l’organo e la cantoria sono stati rimossi e depositati in luoghi più appropriati in attesa del restauro, gli affreschi della navata laterale destra sono stati messi in sicurezza con una copertura provvisoria e, in ultimo, sono stati definitivamente interrotti i rapporti contrattuali con l’impresa edile CESA. Parallelamente al programma di recupero procede infatti la vicenda giudiziaria scaturita dal crollo, che vede coinvolti a vario titolo proprio i responsabili della ditta che eseguiva i lavori. Fu infatti la loro negligenza, unita a palesi omissioni e grossolani errori di valutazione, a causare il disastro, almeno secondo il pubblico ministero che coordinò le indagini, la dottoressa Federica Albano.
Ancora un rinvio – Nell’udienza preliminare tenutasi lo scorso 30 luglio di fronte al Gip Augusto Fornaci si sarebbe dovuto conoscere il “destino giudiziario” dei 7 indagati. Il procuratore della repubblica Gianfranco Riggio si è espresso in favore del rinvio a giudizio per tutti, richiesta a cui si sono associati i legali della curia già costituita parte civile nel procedimento. Ma gli avvocati delle difese hanno presentato istanza di rinvio per poter articolare nel modo migliore le proprie difese (è stato infatti finalmente consegnato alle parti il cd con le fotografie del crollo). Dopo una mezz’ora circa di camera di consiglio il giudice ha accolto l’istanza, fissando una nuova udienza al 17 settembre. Sarà deciso in quella sede l’eventuale rinvio a giudizio degli indagati.
Parola alle soprintendenze – Nell’attesa di conoscere gli sviluppi giudiziari comunque, i tecnici incaricati dalla Curia hanno ultimato il progetto di ristrutturazione della chiesa e lo hanno trasmesso nei giorni scorsi alle competenti soprintendenze per l’ottenimento dei relativi “nulla osta” e delle eventuali prescrizioni. I prossimi passi saranno decisivi: una volta completato l’iter delle autorizzazioni si potrà finalmente avviare la selezione del nuovo appaltatore e dare inizio ai lavori.
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