Da Castelluccio nuovi sentieri di trekking col Cammino delle terre mutate

Da Castelluccio nuovi sentieri di trekking lungo il Cammino delle terre mutate

Redazione

Da Castelluccio nuovi sentieri di trekking lungo il Cammino delle terre mutate

Finita la fioritura, si punta ad una fruizione lenta e sostenibile di Castelluccio di Norcia: attivati tre itinerari escursionistici attraverso il Pian Grande e alla scoperta delle terre mutate dal terremoto
Ven, 17/07/2020 - 12:34

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La Fioritura a Castelluccio di Norcia del 2020 è ormai finita, dopo una stagione da record sotto vari punti di vista (bellezza, presenze ma anche caos ed incivili a calpestare la lenticchia). Ma il tetto dei Sibillini rimane uno dei luoghi più belli da visitare d’Italia. E per chi ama le escursioni, ci sono nuovi sentieri di trekking da percorrere.

Il progetto Castelluccio a piedi

Il progetto si chiama #Castelluccioapiedi e a promuoverlo sono varie organizzazioni, con il sostegno di Legambiente. Si tratta di un’esperienza di trekking, con nuovi itinerari escursionistici, per apprezzare Castelluccio ed il Pian Grande in maniera lenta e sostenibile. Attraversando anche altri luoghi significativi del Parco nazionale dei monti Sibillini.

 Tre nuovi percorsi collegano già oggi Castelluccio a Norcia (PG), Arquata del Tronto (AP) e Accumoli (RI), ricalcando le tappe del Cammino nelle Terre Mutate. Cioè il percorso di turismo lento e solidale, da Fabriano a L’Aquila, che in un solo anno di vita ha visto circa mille persone mettersi in viaggio.

Il 23 luglio e il 6 agosto partiranno da Norcia due Marce solidali nel Cuore dei Sibillini, lungo un percorso ad anello di quattro giorni che unisce a il borgo di San Benedetto a Castelluccio, Arquata del Tronto e Accumoli. Due viaggi evento per promuovere e sperimentare i nuovi itinerari delle Terre Mutate, anche in compagnia di asini e muli.

Gli itinerari

Per chi volesse organizzarsi delle escursioni di seguito gli itinerari proposti (scopri qui la mappa del percorso). Il primo percorso parte da Norcia lungo l’antica strada che collegava a Castelluccio, attraverso il valico del Monte Ventosola (raggiungibile anche dal Rifugio Perugia) e la discesa panoramica sul Pian Grande e sul Monte Redentore. Il secondo parte dal borgo di Pretare, risalendo verso Forca di Presa costeggiando le pendici del Monte Vettore. Il terzo inizia ad Accumoli lungo il percorso che porta ai Pantania Forca Canapine.

  • Percorso 1 – Norcia – Castelluccio: km 15, Dislivello: 1200 mt in salita, 325 mt in discesa – Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Percorso 1 Bis – Rifugio Perugia – Castelluccio: km 9,4, Dislivello: 300 mt in salita, 380 mt in discesa – Tempo di percorrenza: 2,5 ore
  • Percorso 2 – Arquata del Tronto – Castelluccio: km 17, Dislivello: 1000 mt in salita, 320 mt in discesa – Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Percorso 2 bis – Forca di Presta – Castelluccio: km 7,5, Dislivello: 170 mt in salita, 305 mt in discesa – Tempo di percorrenza 2 ore
  • Percorso 3 – Accumoli – Castelluccio: km 21, Dislivello: 859 mt in salita, 478 mt in discesa – Tempo di percorrenza: 7 ore
  • Percorso 3 bis – Forca Canapine – Castelluccio: km 10, Dislivello: 222 mt in salita, 377 mt in discesa – Tempo di percorrenza 2,5 ore

Legambiente: per Castelluccio serve un piano di mobilità al passo coi tempi

“Come ogni anno durante la fioritura la Piana di Castelluccio attira migliaia di turisti da tutt’Italia, – dichiara Gianni Di Mattia vice presidente di Legambiente Umbria – creando un carico ambientale insostenibile per uno degli altipiani più vasti e più belli dell’Italia centrale che, senza una regolamentazione chiara degli accessi e di maggiori controlli, non trova una soluzione di fruizione sostenibile. Noi ripetiamo da tempo che serve un piano di mobilità al passo coi tempi per questa area, e in questo senso ben si inseriscono iniziative come quella del progetto #CastelluccioaPiedi, per creare un’offerta di fruizione turistica con mobilità sostenibile a piedi e in bicicletta”.

Opportunità per creare nuovi servizi turistici

Gli itinerari favoriscono la riduzione degli impatti ambientali e il decongestionamento delle auto che ogni estate invadono il Pian Grande. Soprattutto in occasione della fioritura. Un’opportunità per i territori di creare nuovi servizi turistici, legate a una fruizione sostenibile del territorio, riservati al pubblico dei camminatori e incrementare così le opportunità economiche nei luoghi feriti dal sisma, mediante l’attivazione di escursioni guidate, tour auto-guidati, trasporto persone, bagagli, e creare cosi ricaduta locale.

Il progetto #CastelluccioaPiedi (che parte quest’anno e si pone come strumento di cambiamento della proposta di mobilità della Piana) è realizzato da Movimento Tellurico, Ape Roma, FederTrek e la Cooperativa La Mulattiera di Norcia, con il sostegno di Legambiente e AMODO l’Alleanza per la Mobilità Dolce.

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