I Carabinieri della Stazione di Castel Ritaldi e della Compagnia di Spoleto hanno scoperto e fermato una banda di truffatori provenienti dal milanese, composta da sei persone, quattro uomini e due donne, tra i 27 e i 57 anni, italiani e rumeni, tutte residenti fra Milano e Cologno Monzese.
Ad essere raggirato un pensionato di Castel Ritaldi, al quale erano riusciti a sottrarre 250 euro ed a cui stavano tentando di estorcergliene altri 1.500. L’uomo, a ottobre del 2016 si è rivolto ai Carabinieri di Castel Ritaldi che dopo cinque mesi di lunghe e laboriose indagini, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Spoleto i sei truffatori, per associazione a delinquere, commissione di truffa, sostituzione di persona, tentata estorsione ed usurpazione di titolo.
La truffa, articolata e ben studiata, ha avuto origine nel lontano 2006. Al pensionato arriva una telefonata per chiedere se voleva sottoscrivere un abbonamento a riviste di Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco. Dopo avere accettato l’abbonamento nella sede della sua abitazione, si presentano i corrieri espressi per la consegna delle riviste per le quali lui accetta la consegna e pagava la somma richiesta.
La storia. Dopo un anno esatto l’anziano viene di nuovo contattato per il rinnovo della rivista che rifiuta categoricamente, senza ricevere più notizie per quasi dieci anni. Nel 2015 l’uomo viene contatto da un finto studio legale, e gli viene detto che era esposto per 250 euro, avendo creato danno ad una fantomatica casa editrice di riviste di Polizia. Alla vittima viene preannunciato una imminente udienza al tribunale di Roma con relativa ingiunzione di pagamento che avrebbe previsto somme molto più alte. L’anziano, spaventato, decide di eseguire un bonifico di 250 euro in favore di una sedicente società per porre fine alle contestazioni relative ad abbonamenti mai sottoscritti. A ottobre del 2016, quando la vittima pensava fosse tutto finito, viene ancora contattata, più volte in un giorno, da un fantomatico addetto del Tribunale di Roma, che aveva un’ingiunzione di pagamento nei suoi confronti, emessa da un giudice, per un importo di oltre mille euro da pagare, considerato che se avesse pagato entro 24 ore avrebbe potuto usufruire di uno sconto del 30% e l’ingiunzione sarebbe stata cancellata. Per convincere l’anziano a pagare urgentemente, le telefonate si succedevano a ritmo incalzante alzando sempre la posta fino ad arrivare a quasi 1500. L’ultima telefonata era fatta alla vittima da un sedicente studio legale di Milano, dove un finto avvocato lo informava con tono arrogante e minaccioso di pagare urgentemente minacciandolo di forti sanzioni pecuniarie.
Le indagini, oltre ad accertare l’inesistenza dell’avvocato, dell’impiegata e dei pronunciamenti del Tribunale di Roma, falsificati alla perfezione, hanno portato all’ identificazione dei sei responsabili, ora sotto inchiesta per la commissione di truffe seriali mediante sostituzione di persona, tentata estorsione ed usurpazione di titolo.