Aggiornamento alle 17 – Sui problemi dei pendolari umbri, ed in particolar modo quelli di Spoleto, – dopo l’interrogazione parlamentare dell’onorevole Giorgio Mulè – interviene l’assessore regionale Giuseppe Chianella.
“La Regione Umbria, in accordo con Trenitalia, ha disposto che i pendolari in possesso della Carta Tutto Treno che utilizzano il Frecciabianca che con il nuovo orario di Trenitalia ferma a Spoleto fino alla fine dell’anno non dovranno pagare integrazioni”: è quanto rende noto l’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, esprimendo soddisfazione per “l’attenzione dimostrata da Trenitalia che, su mia sollecitazione, dopo aver introdotto l’attesa fermata del Frecciabianca, ha subito trovato una soluzione anche per risolvere le problematiche riscontrate dai pendolari che dal 9 dicembre scorso possono utilizzare i Frecciabianca 8851 e 8852”.
“Ai pendolari titolari della Carta Tutto Treno Umbria, valida per i treni Intercity e acquistata antecedentemente alla data del 9 dicembre 2018 – spiega Chianella -, sarà consentito l’accesso ai treni Frecciabianca, per la medesima tratta della Carta Tutto Treno acquistata, senza il pagamento di alcun sovrapprezzo fino al 31 dicembre 2018. La facilitazione è prevista per le relazioni con origine o destinazione Spoleto”. Per le Carte Tutto Treno Umbria Intercity con validità oltre il termine del 31 dicembre 2018 “saranno fornite indicazioni specifiche per l’aggiornamento dei servizi da Intercity a Intercity e Frecciabianca presso le biglietterie Trenitalia già dalla prossima settimana”.
L’onorevole Giorgio Mulè, umbro d’adozione (abita a Spoleto) porta in Parlamento i problemi dei pendolari umbri ed in particolare l’annosa questione della Carta Tutto treno. Il deputato di Forza Italia, infatti, è intervenuto alla Camera e ha presentato un’interrogazione al ministro dei Trasporti sul tema.
Nel suo intervento, Mulè ha voluto sottolineare “un problema rilevante che colpisce i cittadini e in particolar modo i pendolari umbri diretti quotidianamente nella capitale. Chi ha lavorato almeno un giorno da pendolare sa cosa significhi tale condizione: disagi, ritardi, convogli sempre stracolmi, prezzi che di anno in anno aumentano e qualità dei servizi sempre più scadenti. Il paradosso del caso italiano, come se non bastasse, – ha spiegato – prevede secondo un decreto ministeriale del 1974 che in presenza di linee direttissime, per i titoli di viaggio si possano applicare tariffe non coerenti con l’effettivo chilometraggio della tratta. La linea tra Roma e Terni, e Spoleto, Perugia e Firenze è una di quelle che ricadono nelle fattispecie del datato decreto ministeriale e così i pendolari umbri si ritrovano a pagarne lo scotto.
Ora, – ha ricordato Giorgio Mulè – si è appena svola la trattativa tra la Regione Umbria e Trenitalia cui è affidato il servizio di trasporto pubblico locale regionale. Ovviamente la società preferisce assegnare all’alta velocità del Frecciabianca e alla media-lunga percorrenza degli Intercity le fasce orarie più appetibili, quelle che a mercato sono più performanti in termini di introito lasciando ai treni regionali per Roma le fasce orarie meno comode e meno utili per chi lavora o studia nella capitale. Questo obbliga i pendolari, che già pagano l’abbonamento per il trasporto regionale, a ricorrere ai Frecciabianca e agli Intercity cui è dato accesso con un altro abbonamento chiamato Carta tutto treno. Tale carta fino allo scorso anno costava 350 euro poi dal 2017 è stata aumentata a 400 euro. Quindi abbonamento regionale più carta tutto treno…e disagi ça va sans dire! Incredibilmente, dalla trattativa è emerso che la Regione Umbria voglia applicare criteri ISEE per il pagamento della Carta tutto treno, e escludere che chi ha un abbonamento regionale mensile possa acquistare la carta tutto treno, riducendo sostanzialmente la platea di quanti beneficerebbero del contributo pubblico previsto per l’acquisto della carta.
Io dico ben venga aiutare i pendolari più svantaggiati ma perché far ricadere gli oneri sugli altri pendolari che, a prescindere dal reddito, sono comunque obbligati a ricorrere ai treni veloci a causa dei disservizi e della scarsa attenzione delle istituzioni nazionali e regionali verso i cittadini? Ora, le tariffe degli Intercity sono di competenza del Ministro Toninelli, io chiedo che il ministro, se ha davvero a cuore i cittadini umbri, intervenga con estrema urgenza per evitare questo ulteriore squilibrio e per ridurre, quanto meno per i pendolari, i prezzi dei biglietti di Intercity e Frecciabianca che dall’Umbria portano alla capitale e viceversa”.
Carta Tutto Treno, comitato “Viaggiatori Spoleto” chiede integrazione per il Frecciabianca
Di seguito il testo integrale dell’interrogazione presentata dall’onorevole Mulè al ministro Toninelli.
“Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti – Per sapere – premesso che:
l’affidatario del servizio di trasporto pubblico locale ha l’obbligo di svolgerlo osservando disposizioni e condizioni riportate nel contratto di servizio, adottando le tariffe deliberate dall’ente competente sul trasporto ferroviario regionale;
a seguito delle trattative condotte tra Trenitalia e Regione Umbria con riferimento alla Carta Tuttotreno (CTT), si prevede l’introduzione di criteri ISEE (costo compreso tra 79 e 665 euro), fortemente penalizzanti per i numerosi pendolari del servizio di trasporto ferroviario;
l’offerta di treni Regionali è carente e non soddisfa le esigenze di mobilità, lasciando scoperte fasce orarie strategiche, in particolar modo per treni diretti e provenienti dalla capitale, tanto che sempre più numerosi sono i pendolari, non già solo turisti, che a prescindere dal reddito, sono costretti a ricorrere anche a treni Intercity o Frecciabianca, come nel caso delle tratte Orvieto-Roma tra le 6.50 e le 9.00 e le 17.12 e le 20.00; Terni-Roma (Spoleto e Foligno) tra le 7.32 e le 10.28 e tra le 17.00 e le 18.00 né tra le 19.02 e le 20.35; dovendo acquistare l’abbonamento per il trasporto regionale e in più la CTT per accedere ai servizi IC e Frecciabianca, (aumentata da 350 a 400 euro nel 2017);
con l’introduzione di criteri ISEE si riduce la platea dei beneficiari del contributo pubblico riconosciuto dalla Regione per la CTT, ma così facendo aumentano gli oneri tariffari a carico del resto dei pendolari;
il Contratto di Servizio media-lunga percorrenza 2017-2026, riconosce l’importanza degli Intercity per i pendolari, che sono il 30% dell’utenza, e la necessaria complementarietà con il servizio Regionale, prevedendo miglioramenti del materiale rotabile e di qualità e puntualità;
se gli oltre 600 pendolari umbri utenti Intercity e Frecciabianca ricorressero ai regionali, aumenterebbe il sovraffollamento, con problemi di sicurezza e ulteriori ritardi;
l’Umbria contribuisce con 500mila euro annui agli acquisti di CTT ma il servizio risulta decisamente scarso rispetto a quello offerto dalle CTT nelle altre regioni, dove i prezzi sono anche più vantaggiosi;
il materiale rotabile risulta datato e spesso malfunzionante, mentre spesso Intercity e Frecciabianca sono dirottati sulla linea lenta e risultano meno puntuali dei treni regionali; gli stessi abbonamenti, nonostante i costi elevati, non consentono di salire a bordo dei regionali, e la Regione vuole esclude anche l’acquisto della CTT con abbonamento regionale mensile;
in virtù del DM n. 6925/1974, che consente per le linee direttissime l’applicazione di tariffe che prescindono dalla effettiva lunghezza delle tratte, le tariffe della tratta Roma-Firenze o Roma-Spoleto risultano maggiori che se si applicasse il criterio chilometrico. Fermo restando ciò, secondo quanto emerso con l’atto n. 5/10846 (XVII legislatura) le tariffe chilometriche per i treni IC, di competenza ministeriale e non regionale, risulterebbero aggiornate con il richiamato Contratto di servizio;
la modifica della tariffazione chilometrica in senso più favorevole in Umbria, ai suoi contribuenti e utenti, dovrebbe essere immediatamente richiesta a Trenitalia;
il costo della vita per pendolari verso Roma risulta più alto di quello di chi resta nella propria città, pertanto l’applicazione di criteri reddituali di tariffazione CTT dovrebbe quanto meno tenere in conto gli oneri collaterali a loro carico-:
quali iniziative di propria competenza il Ministro intenda assumere verso la Regione Umbria e Trenitalia, per evitare che siano penalizzati i pendolari del servizio di trasporto regionale e di media-lunga percorrenza richiamato, fermo restando il ricorso a tariffazioni progressive in riferimento al reddito volte ad agevolare gli utenti più svantaggiati;
se intenda applicare la tariffazione chilometrica per la linea di cui in premessa in considerazione delle mutate e superate condizioni rispetto alle disposizioni di cui al DM n. 6925/1974″.