Alla fine i numeri sulle mense scolastiche di Terni sono arrivati. Soltanto dopo l’assemblea plenaria, l’assessore Piacenti D’Ubaldi ha fornito quei dati che, da mesi, i comitati dei genitori chiedevano. Vediamoli nel dettaglio tra modalità diretta e indiretta di gestione. La modalità diretta (prevede la cucina in loco con personale comunale e/o operatori delle cooperative organizzate in Associazione Temporanea d’Impresa) 14 scuole con 106.258 pasti annui.
La modalità indiretta (prevede la cucina in loco con personale della ditta, gestore esterno del servizio, o la cucina centralizzata con pasto trasportato) 392.166 pasti annui (con cucina in loco: 27 scuole; 336.588 pasti annui – con pasto trasportato: 9 scuole; 55.578 pasti annui
Totale in loco: modalità diretta + indiretta: 41 scuole; 442.096 pasti annui
Totale pasti consumati anno scolastico 2014/15: 498.425
La spesa: il costo totale della refezione scolastica ammonta a €. 3.038.000 di cui €. 1.801.000 per la modalità indiretta (in loco e trasportato) e €. 1.237.000 per la modalità diretta (comprensiva delle spese di derrate alimentari, personale dipendente (cuoche ed amministrativi) ed ausiliari esterni, utenze
Le entrate: rette: €. 1.043.000; contributi statali: €. 108.000; contributo comunitario: €. 8.000; totale €. 1.159.000.
I prossimi 29 e 30 marzo prenderanno il via i tavoli tecnici organizzati dal Comune per coinvolgere anche le rappresentanze di genitori, associazioni di categoria e sindacati nella rimodulazione del piano mense comunale, tavoli dai quali il Cosec, durante l’assemblea plenaria di giovedì, si è chiamato fuori, insieme ad alcuni rappresentanti di associazioni di consumatori e alla Uil, abbandonando l’aula rossa di Palazzo Gazzoli, prima che la dirigente comunale, Vincenza Farinelli potesse illustrare le soluzioni previste. Nell’occasione i portavoce del Cosec avevano motivato la scelta chiedendo l’annullamento della delibera di giunta sul bando, la sospensione di qualsiasi iter burocratico sulle mense, il blocco delle ipotesi di un eventuale aumento della retta, il blocco dell’ipotesi di una eventuale servizio mensa dato in concessione.
Tra parole ‘poco carine’ nei confronti del Comitato Commissari Mense, che è invece rimasto per avere un confronto con le istituzioni, hanno poi abbandonato l’assemblea. I rapporti tra i due comitati di genitori non erano già distesi, ma, dopo l’episodio di giovedì scorso, i toni sono decisamente saliti.
La portavoce dei Commissari Mense, Patrizia Marinelli, attraverso una nota, ha fatto sapere di essere stata insultata pesantemente e precisa che: “Noi, in particolare, del Comitato Commissari Mense. Se qualcuno ancora non lo ha capito, o a fatto di tutto per non intenderlo – si legge nel comunicato – ricordiamo di nuovo che siamo stati noi a scrivere e presentare ai consiglieri comunali il primo atto di indirizzo per le cucine in loco; a cercare sin dall’inizio il dialogo con l’amministrazione comunale e tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale; a mantenere l’attenzione sul diritto dei nostri figli ad avere una refezione scolastica di qualità; a basare la nostra insistenza sul mantenimento delle cucine in loco dove presenti.
E siamo stati noi a mantenere il dialogo -conclude la Marinelli – con l’amministrazione comunale, perché la questione ancora non è conclusa ad insistere sulla necessità di mantenere le cucine in loco come cardine di un servizio di qualità; ad essere presenti al tavolo perché vogliamo ancora essere propositivi.
Se a qualcuno questo dà fastidio, non è un problema nostro”.
La nota, molto più ampia, fa riferimento a presunti insulti che sarebbero stati rivolti a Patrizia Marinelli, presidente del Comitato Commissari Mense e alla petizione promossa di genitori della scuola “Mazzini”, sulla quale i Commissari Mense avanzano più di un dubbio sulla correttezza di forma delle motivazioni a sostegno dell’iniziativa: “E se vogliamo entrare nel merito della petizione, non pensate cari genitori che il punto n.1 (mense in loco da mantenere) è quello che sin dall’inizio stiamo portando avanti noi del Comitato Commissari Mense? Che attuare il punto n.2 (blocco dell’iter del nuovo appalto) porterebbe alla sospensione totale del servizio mensa? Che quanto maldestramente camuffato nel punto n. 3 (istituzione del tavolo paritetico) sia già attuato con il tavolo tecnico dal quale il COSEC si è già sganciato? Siete proprio sicuri che chi a firmato la vostra petizione sia stato edotto di tutto ciò? Non siamo sicuri del contrario”.
Poche sono le sicurezze nell’intera vicenda, ma alcune certezze ci sono. Premettendo che il Comune è in colpevole ritardo nella convocazione dei genitori al tavolo, convenendo che è una circostanza alquanto strana che i numeri insistentemente chiesti dai comitati saltino fuori soltanto il giorno dopo l’assemblea plenaria, rifiutarsi almeno di ascoltare non sembra essere un atteggiamento responsabile. Così come le ripicche e le rivendicazioni dei Commissari Mense rischiano di trasformare la questione della refezione scolastica in un grottesco teatrino di protagonismo. Sembra che i Comitati si siano fatti prendere un pò troppo la mano da una ‘battaglia’ che è stata trasformata in ideologica, facendosi risucchiare da quei meccanismi politici che vorrebbero combattere.
E i bambini?
