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Mense scolastiche, si spacca il fronte genitori | Commissari mense “Quale ricorso al Tar?”

Luca Biribanti

Mense scolastiche, si spacca il fronte genitori | Commissari mense “Quale ricorso al Tar?”

Cosec bacchettato "Dobbiamo garantire la qualità della refezione, rischiamo di perdere quanto ottenuto"
Dom, 06/03/2016 - 13:43

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Continua l’acceso dibattito politico sul caso delle mense scolastiche nelle scuole di Terni. Dopo gli infuocati eventi dei giorni scorso, con l’occupazione pacifica del consiglio comunale da parte del Cosec e la conferenza stampa successiva nella quale si è ipotizzato anche un clamoroso ricorso al Tar per impugnare una delibera di giunta ritenuta “illegittima’, sembra che il fronte dei genitori cominci a scricchiolare.

Oltre al Cosec, infatti, anche il “Comitato Commissari Mense” ha monitorato da vicino gli sviluppi della delicata vicenda e la presidente dei genitori, Patrizia Marinelli, tramite una nota, richiama il Cosec a tornare sul nocciolo della questione. “Il comitato prende, quindi, le distanze da quanto sta accadendo in questi giorni (in riferimento alle iniziative legate al Cosec, ndr), invitando tutti i genitori che ne abbiano interesse a condividere questo sfogo”.

Nervi tesi dunque anche tra i genitori e un’eventuale divisione del fronte compatto che si era costituito potrebbe avere ripercussioni negative sulla battaglia della refezione scolastica.

“L’Assessore Piacenti D’Ubaldi nell’assemblea indetta dal CoSEC il 2 marzo, ha dichiarato, in presenza anche di rappresentanti del Comitato Commissari Mense – spiega la Marinelli – che l’Amministrazione Comunale intende mantenere aperte le cucine in loco ad oggi funzionanti. Questione che noi del Comitato Commissari Mense, ma non solo, da sempre chiediamo. Le dichiarazioni fatte da taluni soggetti negli ultimi giorni, quindi, non appaiono assolutamente costruttive e, al contrario potrebbero solamente inficiare quanto ad oggi di buono è stato ottenuto. È opportuno ricordare che il tavolo paritetico chiesto ed ottenuto serve esclusivamente a decidere il destino delle mense scolastiche, non per discutere sei servizi educativi comunali”.

La priorità per la Marinelli è quella di aprire il tavolo condiviso con le istituzioni per garantire la qualità dei pasti ai bambini, senza scandalizzarsi qualora il servizio mense dovesse essere esternalizzato: “A mio avviso, è necessario aprire il tavolo prima possibile ed insistere in tale sede per il mantenimento delle cucine in loco. Pur comprendendo che ogni scenario individuato aprirebbe la necessaria e sacrosanta discussione, poco importa oggi scandalizzarsi di ipotesi di esternalizzazione della gestione delle mense in loco, in quanto già adesso avviene in gran parte a gestione indiretta. Riteniamo, invece, prioritario garantire la caratteristica principale dell’attuale servizio delle mense in loco, ovvero la sua qualità”.

Quale ricorso al Tar?: “Dopo aver discusso, coi tempi dovuti, dei punti irrinunciabili del futuro servizio (cucine in loco, qualità degli alimenti, menù, stoviglie) e aver dato al capitolato d’appalto una valida forma, saranno avviati i necessari passaggi formali per l’approvazione da parte degli organi preposti (Giunta, Consiglio e sue commissioni). Solo nel caso ciò non avvenisse saremmo i primi ad invocare il rispetto delle procedure di legge, e allora sì che si potrebbe parlare di un Sensato ricorso al Tar. Ma oggi, di fronte ad un atto di indirizzo così prodotto, di quale illegittimità stiamo parlando?”.

Polemiche inutili, a perdere saranno i bambini: “Qualora a causa di tutte queste inutili polemiche, che oltretutto non riguardano in senso stretto il servizio di refezione – conclude la Marinelli – il tavolo di lavoro dovesse saltare e l’Amministrazione comunale dovesse  decidere in piena autonomia segnando in senso negativo il destino delle mense in loco, così come quello dei SEC, gli unici ad essere soddisfatti sarebbero i soliti abituati a cavalcare l’onda in termini politici. Così facendo tuttavia, gli unici sconfitti sarebbero i nostri figli che si vedrebbero servire cibo freddo, non appetibile e di dubbia qualità”.

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