La Squadra Mobile della Questura di Perugia a termine di una meticolosa indagine, ha arrestato nei giorni scorsi due minorenni autori di gravi atti di bullismo a carico di un proprio coetaneo.
I due bulli avevano preso di mira un compagno di classe sottoponendolo a sistematiche violenze psicologiche e fisiche, consistenti in offese, ingiurie, percosse, pugni alla schiena, sino ad arrivare allo spegnimento di sigarette sul collo della povera vittima, la cui vita si era stata trasformata in un vero e proprio incubo.
Il povero ragazzo si è trovato costretto a cambiare ogni abitudine, rinunciando a vivere liberamente le proprie giornate di adolescente, privandosi di muoversi tra gli stessi padiglioni della scuola evitando addirittura di andare in bagno per il terrore di incontrare i “suoi” bulli.
Gli attacchi venivano messi in atto dentro e fuori le mura di una scuola di Perugia frequentata dai ragazzi coinvolti ed in cui la vita di un giovane è stata tormentata sino ad esternare ricorrenti e giornaliere crisi di pianto tanta era la pressione subita.
Ma una bella notizia in questa triste storia c’è: tutto ciò ha innescato la reazione dei compagni di classe che, tutti insieme hanno sottoscritto un esposto in cui veniva segnalata la situazione del loro giovane compagno di studi inviandolo alla Direzione Scolastica la quale senza ritardo ha trasmesso alla Questura di Perugia.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Perugia, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni dell’Umbria, avviava immediate attività investigative che hanno consentito di ricostruire puntualmente un inquietante quadro di protratte condotte vessatorie riconoscendo le responsabilità penali dei due minori, a carico dei quali il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia ha ravvisato gravi indizi del delitto di atti persecutori, disponendo la misura cautelare restrittiva del collocamento in una comunità.
Uno di essi, peraltro, era stato già arrestato dalla Squadra Mobile di Perugia, pochi giorni prima, in esecuzione di distinta ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale per i Minorenni dell’Umbria su richiesta della Procura Minorile, poiché ritenuto gravemente indiziato di avere assoggettato altri ragazzi, a plurimi episodi di rapine e tentate estorsioni.