BRUSHWOOD: IL GIALLO DELL’IMPRONTA, SUL VOLANTINO A REPUBBLICA, CHE NON APPARTIENE A NESSUNO DEGLI ARRESTATI. FABIANI E’ ARRIVATO A TERNI - Tuttoggi.info

BRUSHWOOD: IL GIALLO DELL’IMPRONTA, SUL VOLANTINO A REPUBBLICA, CHE NON APPARTIENE A NESSUNO DEGLI ARRESTATI. FABIANI E’ ARRIVATO A TERNI

Redazione

BRUSHWOOD: IL GIALLO DELL’IMPRONTA, SUL VOLANTINO A REPUBBLICA, CHE NON APPARTIENE A NESSUNO DEGLI ARRESTATI. FABIANI E’ ARRIVATO A TERNI

Ven, 18/07/2008 - 19:36

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C’è un “giallo” intorno alla prima lettera che la sedicente organizzazzione eversiva COOP FAI (Contro Ogni Ordine Politico – Federazione anarchica) aveva inviato il 19 marzo 2007 alla redazione romana di Repubblica. E’ quello di una impronta che gli agenti della polizia scientifica avrebbero individuato sul volantino. Un volantino, come si ricorderà, molto simile a quello spedito il 20 agosto successivo alla Governatrice dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti ‘accompagnato’ però da due proiettili. E sulla base del quale scatto l’operazione Brushwood che portò la procura della repubblica di Spoleto a spiccare 5 ordini dicattura nei confronti di altrettanti spoletini, quattro dei quali poco più che ventenni.

Ma torniamo alla impronta. L’esame al microsocopio escluse da subito che si potesse trattare di una impronta lasciata dall’impiegata del quotidiano che aveva aperto la busta. Gli inquirenti della Capitale, subito dopo gli eventi del 20 agosto, l’avrebbero però confrontata anche con quelle dei cinque spoletini, ma senza alcun riscontro positivo con gli stessi. Insomma quella ‘traccia’ non è di nessuno dei cinque finiti in carcere il 23 otobre 2007. Di più. Secondo gli investigatori, l’autore o gli autori della prima lettera sarebbero con ogni probabilità gli stessi anche di quella spedita alla Lorenzetti, sia perchè l’opinione pubblica non era stata informata del plico fatto pervenire a Repubblica, sia per la somiglianza dei due volantini. Esclusa quindi anche l’ipotesi di un mitomane.

Elementi questi che sono stati portati all’attenzione dei giudici di Perugia, che questa mattina hanno concesso il beneficio degli arresti domiciliari a Michele Fabiani. Che, vale ricordarlo, pur ammettendo le proprie idee anarchiche, ha sempre respinto con forza di appartenere alla Coop-Fai.

Alle 18.10 Fabiani è arrivato nella casa parrocchiale dove sconterà i domiciliari in compagnia del suo amico sacerdote che ha di buon grando accettato di accoglierlo. Soddisfatto il collegio difensivo (Parente, Trupiano e Lucentini) per la decisione dei giudici di Perugia. “Una ordinanza – ha detto Carmelo Parente – che allenta un po’ la tensione di questi mesi. Ma domani si torna al lavoro in vista dell’udienza preliminare fissata per la fine di settembre”. Dove accusa e difesa di confronteranno sulle accuse mosse ai giovani. Resta però il giallo: a chi appartiene l’impronta individuata dalla polizia scientifica?

(Carlo Ceraso)

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