Oltre nove mila prodotti sequestrati. Ventinove le persone denunciate. Sei i negozi del comprensorio provinciale coinvolti. Un centinaio i militari impegnati. Questi i numeri dell'imponente operazione anticontraffazione conclusa questa notte dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Perugia.
Le indagini erano iniziate seguendo le tracce di un campano, di 46 anni, residente in provincia di Siena e operante nel perugino, nel settore della vendita di capi di abbigliamento contraffatti.
Proprio seguendo i suoi spostamenti i finanzieri hanno messo le mani su una ramificata organizzazione criminale, composta da altre 28 persone, quasi tutte con precedenti specifici, che a vario titolo e con compiti diversi si occupavano dell'approvvigionamento e della successiva commercializzazione dei prodotti.
Passo dopo passo i finanzieri hanno ricostruito i compiti e le responsabilità di tutte le persone coinvolte, attribuendo al principale indagato precise responsabilità penali quale “fornitore” di capi di abbigliamento e di articoli di telefonia illegali, per decine di esercizi commerciali e di privati cittadini delle province di Perugia, Terni, Rieti, Siena e Lecce.
Il quarantenne campano si avvaleva dell'opera di due collaboratori di origine magrebina che avevano il compito di “piazzare” i prodotti. Per eludere i controlli delle forze dell'ordine l'organizzazione mostrava preventivamente ai consapevoli clienti dei veri e propri “campionari” degli “articoli commercializzati”. Una volta perfezionate le ordinazioni i prodotti venivano recapitati in tutta sicurezza tramite ignari corrieri.
Le numerose precauzioni non hanno però evitato la conclusione delle operazioni. Oltre cento, infatti, i finanzieri che questa notte hanno compiuto l'imponente blitz ai danni dell'organizzazione criminale.
Il risultato delle perquisizioni, disposte dal dottor Claudio Cicchella, hanno portato al sequestro di 9197 articoli illecitamente riprodotti, tra capi di abbigliamento, calzature, borse, orologi e telefoni cellulari di ultima generazione per un valore di oltre 250.000 Euro.
Per cinque delle ventinove persone denunciate è scattata l'accusa di associazione a delinquere. Tra i deferiti all'Autorità Giudiziaria vi sono anche dieci residenti nella Provincia di Perugia.
Sei sono invece i negozi della Provincia coinvolti su cui incombe ora il rischio di una forte sanzione, fino a un milione di euro, e Ia confisca amministrativa del negozio. Al vaglio degli inquirenti anche le posizioni fiscali delle persone denunciate e delle società implicate.