Una trasferta fino ad Alba, per la cerimonia finale della XVI Edizione di “Bere il Territorio”, Concorso Letterario Nazionale finalizzato a stimolare i partecipanti a narrare il loro rapporto con il vino, promosso dall’associazione Go Wine, la cui mission è valorizzare la cultura del vino e dell’enoturismo.
Per l’Istituto Agrario ‘Ugo Patrizi’ di Città di Castello, partecipare ad un appuntamento di livello, finalizzato, tra l’altro, a dare rilevanza culturale al tema della viticoltura, ha rappresentato un’insolita sfida ed un’inusuale modalità didattica. Una scommessa che poi è stata anche vinta: il testo in Concorso, infatti, è risultato il vincitore della sezione speciale riservata agli Istituti Agrari.
Ad essere insigniti del riconoscimento che ha premiato la ricerca volta al recupero e alla propagazione di vitigni autoctoni dell’Alta Valle del Tevere, cinque studenti dell’indirizzo Tecnico e Professionale, Alessio Raffanti, Brando Falaschi, Maria Veronica Taddei, Eleonora Guidi e Alice Pietosi. Una premiazione vissuta con grande emozione dai ragazzi e dal gruppo di insegnanti che li hanno seguiti ed accompagnati.
Il gruppo di lavoro, sottolineano dalla scuola, è stato formato secondo la metodologia delle classi aperte ed i ragazzi, appartenenti appunto a due indirizzi distinti, sono stati guidati dalle docenti di lettere Emilia Mangioni e Sara Lucaroni e supportati dai professori dell’area tecnico-professionale Alessandro Baldicchi, Lauretta Polidori e Thierry Beccafichi.
L’elaborato in concorso è partito dal progetto di ricerca “Recupero di vecchie varietà di viti autoctone a rischio di estinzione”: avviato all’Ugo Patrizi fin dal 2008 e riconosciuto per la sua validità ad Expo, propone di salvaguardare le varietà a rischio di estinzione grazie al reimpianto di un vigneto dal quale produrre “vini nuovi da uve vecchie”. Le fasi del percorso scolastico sono state ricostruite e descritte, al pari delle ricerche su varietà e tradizioni locali; il tutto armonizzato da una descrizione-narrazione che ha fatto presa sulla commissione giudicatrice, affascinata da quanto realizzato all’interno dell’Istituto umbro.
Visibilmente emozionati, i cinque studenti sul palco della nuova Sala Fenoglio hanno ritirato il premio (consistente in un assegno di 500 euro – conferito a ciascun vincitore delle sezioni previste – ndr), ma soprattutto l’attestato che conferisce una sorta di bollino di qualità ad uno dei tanti momenti del percorso di un Istituto che rappresenta degnamente la Regione. “Nel loro elaborato – la considerazione degli insegnanti – i ragazzi sono riusciti a coniugare i saperi caratterizzanti l’area professionale con quelli dell’area umanistica e questa è stata la più grande soddisfazione, saper unire le conoscenze settoriali all’abilità di scrittura, vedendo riconosciuto il loro impegno“.