Bancomat rubati fuori dalle banche, arrestati due uomini e una donna

Bancomat rubati fuori dalle banche, arrestati due uomini e una donna

Redazione

Bancomat rubati fuori dalle banche, arrestati due uomini e una donna

Gio, 01/09/2022 - 10:55

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I tre - rumeni senza fissa dimora - accusati di più episodi, a Perugia ma anche altrove: ecco il loro modus operandi

Chiuso il cerchio sui presunti autori di furti al bancomat ai danni di anziani avvenuti negli ultimi mesi. I carabinieri della stazione di Perugia, con il coordinamento della locale procura della Repubblica, hanno infatti individuato – al termine di una complessa attività investigativa – due uomini ed una donna che avrebbero rubato in più occasioni bancomat fuori dagli sportelli bancari, prelevando poi denaro da essi.

Nei confronti dei tre il gip di Perugia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per i reati di furto pluriaggravato e di indebito utilizzo di carte di pagamento.

Le indagini si riferiscono in particolare a due episodi verificatisi nel capoluogo umbro nel 2021. I tre però sono risultati collegati con tanti altri analoghi furti di bancomat commessi in varie parti d’Italia, in particolare nel Friuli Venezia Giulia, nel Veneto e nelle Marche che appaiono, per le identiche modalità operative, presumibilmente ricollegabili allo stesso gruppo. Gli stessi tre soggetti infatti risultano indagati anche da altri uffici giudiziari, con alcuni dei quali è stato attivato collegamento investigativo.

E’ stato, in particolare, accertato che i furti – eseguiti con particolare destrezza – venivano realizzati con una tecnica assolutamente consolidata e ripetuta dai tre soggetti; innanzitutto, veniva individuata la vittima nei pressi degli sportelli ATM, generalmente anziani, intenta ad eseguire operazioni di prelievo. Una volta che la persona aveva inserito il bancomat all’interno dello sportello automatico, uno dei complici osservava il numero del pin digitato, a quel punto, un altro appartenente della banda, di solito una donna, dopo aver fatto cadere a terra, in prossimità del bancomat, una banconota da 20 o 50 euro, richiamava l’attenzione dell’ignara vittima, chiedendo se la banconota fosse sua. Il terzo, invece, fungeva da palo all’esterno dell’istituto di credito per evitare che altri utenti potessero entrare nell’ATM.

Approfittando dell’attimo di distrazione del malcapitato, veniva sostituita la carta bancomat con un’altra precedentemente sottratta ad altri, sempre del medesimo istituto bancario, in modo che la vittima non si potesse accorgere della sostituzione. Dopo aver atteso che la vittima si era allontanata dalla zona ATM gli indagati iniziavano a prelevare denaro dal bancomat rubato, fino al raggiungimento del limite massimo giornaliero o a utilizzarla in esercizi commerciali. I prelievi continuavano poi nei giorni successivi per terminare una volta esaurito il plafond massimo o per il blocco della carta a seguito di denuncia di smarrimento.

I due casi di competenza dell’ufficio sono avvenuti in due distinte Banche una del centro e l’altra di Ponte san Giovanni, istituti di credito che hanno pienamente collaborato alle indagini fornendo i filmati delle videocamere interne che sono stati fondamentali per individuare i presunti autori dei reati. I tre soggetti identificati e ritenuti allo stato gravemente indiziati dei fatti in contestazione, sono cittadini rumeni senza fissa dimora in Italia ed è stato necessario, per reperirli, estendere le ricerche in ambito internazionale attraverso un Mandato di Arresto Europeo. Questo, il 12 agosto scorso, ha consentito l’estradizione dalla Romania di uno dei componenti del gruppo ed il relativo arresto ad opera delle forze di polizia italiane. Un altro componente è stato pure individuato dalla polizia rumena, che sta fornendo massima collaborazione, e sarà estradato in Italia non appena avrà risolto alcune pendenze giudiziarie in quel Paese.

Nei giorni scorsi, il soggetto tratto in arresto è stato interrogato dal Gip ed ha ammesso gli addebiti a lui contestati. Il provvedimento restrittivo è stato infine integralmente confermato dal Tribunale del Riesame che ha ritenuto adeguata e giustificata la adottata misura della custodia in carcere.

(foto di repertorio)

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