Con il trasferimento in centro, nello storico palazzo Bernabei, le immatricolazioni degli studenti del corso di laurea in Economia del turismo sono aumentate del 30% rispetto all’anno accademico 2017/2018.
Questi i numeri emersi durante l’iniziativa “L’economia del turismo incontra le imprese”, svoltasi lo scorso 29 novembre nella sede del corso di laurea, alla presenza, tra gli altri, di Stefania Proietti, sindaco di Assisi, di Franco Moriconi, Magnifico Rettore Università degli Studi di Perugia, e del professor Mauro Pagliacci, Presidente Corso di Laurea in Economia del Turismo e dei rappresentanti delle associazioni di categoria.
Il corso di laurea in Economia del turismo rappresenta una scommessa vincente su cui l’amministrazione, confortata dai numeri delle immatricolazioni, ha deciso di puntare con atti concreti: oltre alla convenzione per l’utilizzo di Palazzo Bernabei, siglata con l’università di Perugia, il Comune di Assisi ha infatti stanziato circa 80mila euro all’anno a sostegno delle proroghe dei contratti di due ricercatori universitari. I risultati dello sforzo non si sono fatti attendere, come testimonia il boom delle iscrizioni: l’anno erano scorso 27, quest’anno i nuovi immatricolati sono stati 36,con un incremento del 30%.
“Voglio ricordare – ha dichiarato Stefania Proietti, sindaco di Assisi – che siamo in un anno incoraggiante: dopo l’annus horribilis del 2017, oggi i dati, aggiornati a fine ottobre, ci dicono che registriamo il 20% in più di presenze turistiche rispetto al 2017. E siamo il 3% sopra gli arrivi del 2016. La sfida ora è nella ricerca, nell’innovazione, nella profilazione dei flussi. Con un occhio al turismo dei cammini – per esempio, la via Lauretana, la via Francigena, il Cammino di san Francesco, il Cammino di sant’Antonio – che rappresenta la nuova frontiera di questo comparto. Assisi è al crocevia di questi sentieri e vuole diventarne la capitale. Questo tipo di turismo innovativo ha bisogno di investimenti, e soprattutto del capitale umano. La sfida ora è fare sistema. Ci tengo inoltre a dire che i nostri investimenti di ricerca non vengono dall’imposta di soggiorno, ma sono investimenti strutturali. Sentitevi benvenuti e sappiate che vogliamo essere una città apripista, che il turismo diventi la nostra fabbrica. Con la cultura si mangia, si vive, si danno e si creano nuove opportunità lavorative”.