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Appalti commissariati, milioni di euro tra Umbria, Lazio e Sicilia

Redazione

Appalti commissariati, milioni di euro tra Umbria, Lazio e Sicilia

I Comuni e le Usl toccate dal commissariamento di Gest e Gesenu
Sab, 21/11/2015 - 09:35

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di Antioco Fois

Sono due disposizioni che valgono milioni di euro quelle del prefetto Antonella De Miro. Con le ventuno pagine dei due provvedimenti la Prefettura di Perugia ha infatti sfilato dalle mani di Gesenu e Gest appalti aggiudicati per centinaia di milioni di euro, che le due società commissariate avevano in essere con enti pubblici, dall’Umbria alla Sicilia, passando per il Lazio.

Gli affari della partecipata del Comune di Perugia (che da sola è stata commissariata per 139,5 milioni di euro di appalti) e del consorzio concessionario del servizio pubblico nei 24 comuni dell’Ati2 (l’Ambito territoriale integrato dell’Umbria) sono racchiusi in 35 contratti, per la maggioranza in corso, alcuni già scaduti e passibili di proroga, per servizi di raccolta e gestione di rifiuti urbani e ospedalieri.

Il lungo elenco a molti zeri si può consultare negli allegati dei provvedimenti che assegnano al triumvirato Mancini-Pezzuto-Santucci la gestione dei contratti delle due società che prima erano state raggiunte da interdittiva antimafia. Una gestione speciale che si protrarrà per sei mesi, fino a giugno 2016, nella necessità del proseguimento dei servizi di igiene urbana. La fetta più consistente riguarda Gest, la srl formata da Gesenu, Ecocave, Sia e Tsa, che opera in 24 comuni del Perugino-Trasimeno-Marscianese-Tuderte (un quarto dei comuni di tutta l’Umbria) per la quale la Prefettura perugina ha acquisito le comunicazioni delle società relative agli appalti in corso.


I milioni e i comuni di GEST

Un importo non precisato negli atti quello di Gest – come invece è per i contratti della sola Gesenu – ma stimabile in centinaia di milioni di euro. “Si tratta – si legge nel provvedimento prefettizio – di n. 24 contratti di servizio aventi tutti la medesima denominazione ‘Contratto di servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani’, sottoscritti con Ati2″.

Le informazioni raccolte dalla Prefettura sono considerate “utili a valutare l’urgente necessità di assicurare il completamento dell’esecuzione del contratto, ovvero la sua prosecuzione al fine di garantire la continuità di funzioni e servizi indifferibili di diritti fondamentali”, continua l’incartamento dell’Ente paraministeriale citando la normativa anticorruzione che prevede l’applicazione “delle misure di straordinaria e temporanea gestione delle società”. Condizioni che sono state poi ritenute “sussistenti di fatto e di diritto” per procedere alla “straordinaria e temporanea gestione dei contratti in essere di Gest”, con l’indicazione dei tre commissari.

La gestione del ciclo integrato dei rifiuti della srl riguarda dal 2009 Perugia, Todi, Bastia Umbra, Bettona, Torgiano, Valfabbrica, Collazzone, Deruta, Fratta Todina, Marsciano, Montecastello di Vibio, San Venanzo, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Corciano, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro, Tuoro sul Trasimeno. Nei Comuni di Cannara e Massa Martana i servizi di igiene urbana sono stati avviati a marzo 2011, a seguito della firma del contratto di servizio. Nel Comune di Assisi il servizio con il nuovo gestore Gest è stato invece avviato a giugno 2012.


Tutti gli appalti di GESENU in Umbria

Cifre molto dettagliate, invece, si trovano nel provvedimento che “dispone la straordinaria e temporanea gestione della società Gesenu spa, con la contestuale sospensione dell’esercizio dei poteri di disposizione e gestione dei titolari dell’impresa stessa (…) con riferimento al completamento e/o prosecuzione dei contratti”. Gli affari che resteranno sotto lo stretto controllo e gestione dei “triumviri” si possono trovare all’allegato A, che elenca 11 appalti, per un valore complessivo di 139 milioni 500mila euro.

L’elenco di competenze passate di mano si apre con gli accordi quinquennali stretti con le Aziende sanitarie relativi ai rifiuti ospedalieri, tutti scaduti tra maggio e settembre scorsi ma in corso di rinnovo con proroga biennale. Per la Usl Umbria 1 si va dal milione 175mila euro della ex Asl 1 di Città di Castello, al milione 245 mila euro e spiccioli della ex Asl 2 di Perugia, affidati ad un’associazione temporanea di imprese tra Mengozzi spa, Team Ambiente spa, Cosp tecno service spa e Gesenu, con quest’ultima in qualità di capogruppo mandataria.

Stesso raggruppamento vincitore degli appalti della Usl 2, per l’ex Asl 3 di Foligno (un milione 94mila euro) ed ex Asl 4 di Terni (un milione 411mila euro) e per le Aziende ospedaliere di Perugia (6 milioni 546mila euro) e Terni, il cui valore totale del contratto è segnalato dalla Prefettura come “non noto”.

Nel capitolo delle amministrazioni comunali si vede che nelle mani dei commissari è finito l’appalto per la raccolta differenziata a Umbertide, aggiudicato a Gesenu per 9,6 milioni di euro, fino a giugno del prossimo anno. Ma i numeri “pesanti” degli affari commissariati arrivano giardando fuori regione.


I contratti fuori regione

Ammonta a 49 milioni 733mila euro e spiccioli il contratto che Gesenu ha in corso fino a settembre 2018 per i servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani (e dei servizi di nettezza urbana) col Comune di Viterbo, siglato in ati con l’azienda Cns, con la quale aveva poi formato la Viterbo ambiente scarl. La cifra sale fino a 55,2 milioni di euro quando il dito arriva alla riga che descrive l’appalto per il servizio integrato di igiene urbana del Comune di Fiumicino, che Gesenu si è aggiudicata fino a febbraio 2019 assieme alla società Paoletti Ecologia e alla coop Cns. Assieme a Cosp tecnoservice, invece, aveva firmato un contratto per il servizio di raccolta dei rifiuti urbani per quasi 12 milioni 102mila euro, fino a gennaio 2021. Chiude l’elenco un appalto siciliano, quello di raccolta dei rifiuti solidi urbani a Gravina di Catania, che Gesenu avrà in carico fino a dicembre.

L’affidamento era arrivato ad ottobre scorso con un’ordinanza sindacale, che aveva assegnato il servizio da un milione 311mila euro che prima era in carico al consorzio Simco, raggiunto da interdittiva antimafia della Prefettura di Catania. Una vicenda che oltretutto ha segnato la storia presente di Gesenu, colpita a cascata da interdittive antimafia notificate anche a Gest e alla controllata diretta Ecoimpianti. Per le prime due è scattato il commissariamento, mentre Ecoinpianti rimane sorvegliata speciale della Prefettura di Perugia.

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