L'uomo, disorientato e sull'orlo di una crisi di panico, è stato salvato da un operatore con specifica formazione
Si era perso in una zona boschiva nella periferia di Perugia, ma grazie a un operatore del 113 è riuscito a salvarsi; protagonista della vicenda un anziano, che seppur nel panico era riuscito a contattare un conoscente che successivamente ha contattato la Sala operativa della Questura di Perugia. L’operatore si è fatto dare un contatto telefonico dell’anziano perso nel bosco, scoprendo che l’anziano, disorientato anche dal calar del sole e dalla scarsa visibilità, era anche caduto.
L’agente ha rassicurato l’uomo, rassicurandolo che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Nel frattempo, sempre l’operatore ha tentato di farsi dare informazioni utili a poter localizzare l’anziano, invitato anche a fermarsi per riposarsi un po’ tranquillizzandolo invitandolo a respirare in maniera lenta e cadenzata e rassicurando l’uomo che non era solo: “Anche se non sono fisicamente accanto a lei faremo il percorso insieme…la porterò fuori da questa situazione…glielo prometto”, le parole dell’agente.
L’operatore al telefono, alla fine, è riuscito a sentire la parola “luce”. Questa piccola ma importantissima percezione ha consentito, attraverso una frase precisa e decisa del poliziotto di far capire all’uomo, oramai quasi totalmente scoraggiato ed in stato confusionale l’unica cosa da fare con la massima concentrazione: “La porto io verso la luce…lei non la perda di vista e continui a parlare con me…vedrà che andrà tutto bene…si fidi di me…”.
A questo punto l’anziano ha riacquistato la fiducia ed è riuscito a raggiungere una casa nei paraggi; all’inquilino è stata chiesta l’esatta posizione dell’uomo, spiegando che si trattava di un intervento di soccorso da parte della Polizia di Stato nei confronti di un cittadino che si era perso. La volante ha successivamente raggiunto l’uomo che, sotto choc, è stato portato al Pronto Soccorso cittadino per le cure del caso.
“L’esperienza dell’Operatore della Sala Operativa e la sua specifica formazione nella gestione delle criticità attraverso il mezzo telefonico – conclude la nota della Questura – ha permesso, operando direttamente sulle condizioni psico-emotive della vittima in sinergia con un dialogo efficace ed una considerevole capacità di analisi della situazione, di scongiurare il peggio“.