ANORESSIA, BULIMIA E BINGE EATING. SONO 2 MILIONI I GIOVANI ITALIANI CHE NE SOFFRONO (Photogallery) - Tuttoggi.info

ANORESSIA, BULIMIA E BINGE EATING. SONO 2 MILIONI I GIOVANI ITALIANI CHE NE SOFFRONO (Photogallery)

Redazione

ANORESSIA, BULIMIA E BINGE EATING. SONO 2 MILIONI I GIOVANI ITALIANI CHE NE SOFFRONO (Photogallery)

Gio, 25/09/2008 - 13:59

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La sala conferenze del palazzo Trinci e un'altra sala adiacente dotata di maxischermo riempite da centinaia di ragazzi di tutte le scuole del territorio umbro.

Molto partecipato quindi il convegno sui “Disturbi del comportamento alimentare”, che si è svolto stamattina in occasione della manifestazione “I Primi d'Italia”, promosso e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, con il patrocinio del Comune.

Dunque una grande sensibilità da parte delle scuole che hanno ritenuto importante far partecipare i propri ragazzi ad un dibattito che li vede, purtroppo, protagonisti da vicino.

La fascia più colpita, infatti, dalle patologie legate ai disturbi alimentari, è quella che va dai 12 ai 24 anni, specialmente per il mondo femminile.

Gli argomenti trattati sono stati di estrema attualità e drammaticità, ciononostante gli esperti del settore hanno saputo condurre il filo del discorso in maniera semplice e accattivante, tanto da riuscire a catturare il profondo interesse del giovane pubblico, che fino alla fine ha seguito con rispettoso silenzio il convegno.

Dei dati drammatici, accompagnate da delle immagini choc: oltre 2milioni di giovani italiani soffrono di disturbi alimentari. Il 10% delle ragazze tra i 12 e i 24/25 anni soffrono di queste patologie. Anche i maschi sono colpiti da questo problema, sebbene in misura minore, in particolare soffrono di un controllo ossessivo della forma fisica legato allo sport o all'attività in palestra.

Il Professore Eugenio Del Toma ha dato una visione pratica sulla situazione attuale: “purtroppo gli stereotipi del momento continuano a privilegiare il binomio magrezza-successo, indirizzando i giovani verso modelli fisici e comportamentali non salutari, che talora sfociano nell'anoressia. L'alimentazione corretta, è alla base di una buona salute, e non esistono diete che vanno bene in assoluto, per ognuno il mangiare deve essere rapportato allo stile di vita che conduce. Purtroppo – ha continuato il prof. Del Toma – la società di oggi ha fatto perdere delle abitudini di movimento molto importanti, che poi si riperquotono sulla nostra saluta e la nostra forma fisica. Anche i mass media, non pensano agli individui, ma solo all'economia. Vengono proposti e pubblicizzati degli alimenti pessimi, per non parlare del continuo proferire di integratori alimentari in vari ambienti. Gli integratori sono solo un business, perché chi si alimenta bene, non ne ha alcun bisogno, e soprattutto, non sostituiscono alcun alimento. Un bun comportamento alimentare – ha concluso Del Toma – deve prevedere l'assunzione di metà delle calorie necessarie per ogni individuo, attraverso i carboidrati. E non bisogna scordare che gli sbagli in questo campo commessi da giovani, si portano dietro nel corso della vita producendo delle conseguenze molto gravi”.

Il professor Gianvincenzo Barba, ha affrontato un argomento che si sta sempre più diffondendo, ovvero l'utilizzo dei prodotti light. “L'utilizzo dei prodotti light, – ha affermato – non è detto che porti al dimagrimento. Alcuni esperimenti sui topi, hanno dimostrato l'esatto contrario, poiché la minore assunzione di certe sostanze contenute nei cibi ingeriti, porta all'istintiva ricerca dell'assunzione di altro cibo”. Il professore ha portato anche alcuni dati interessanti relativi al concorso di Miss Italia, raffrontato con quello tenuto in Finlandia. In un periodo di 10 anni è stato rilevato che la massa corporea delle ragazze italiane è sempre inferiore a quelle Finlandesi. E dato ancor più drammatico è che nelle miss nostrane solo in due casi ci sono valori che rientrano nella media, per tutte le altre, la registrazione è di una massa corporea inferiore alla media, ovvero di evidente sottopeso. “Si è stilata una classifica – ha continuato il prof. Barba – basata su dei sondaggi, su cosa determina la quantità delle portate a tavola: al 5° c'è il gusto, al 4° la densità energetica, 3° l'ora del pasto, al 2° la fame e al 1° il numero di persone a tavola. E' assurdo che l'elemento determinante non sia quanta fame si ha, ma sia piuttosto un fattore sociale, ovvero il numero dei commensali. Così com'è grave – ha concluso Barba – che il prodotto più pubblicizzato siano le merendine. L'associazione pubblicitaria tra il prodotto e delle figure femminili magre e belle, dà un messaggio sbagliato, che spesso porta ad uno stile di vita totalmente errato e devastante”.

A concludere gli interventi è stata la Psichiatra Responsabile del centro DCA, Asl 2, presso il palazzo Francisci di Todi, la dottoressa Laura Dalla Ragione. “C'è un legame profondamente intimo tra gli individui e il cibo, ed è proprio per questo che è il mezzo più utilizzato per manifestare i propri disagi. E' ovvio – ha sottolineato la psichiatra – che questo è un problema puramente occidentale, legato ad un benessere diffuso. Nelle zone povere dell'Africa e dell'Asia, non si sa neanche che cosa sia un disturbo alimentare. Si deve lavorare tanto sui modelli culturali, che determinano gli indirizzi comportamentali. Sembra banale, ma anche le bambole con cui si gioca da piccoli segnano dei modelli di riferimento che poi rimangono anche crescendo. Oltre ai noti disturbi, anoressia e bulimia,si sta affiancando un problema altrettanto grave, che è quello del “Binge Eating”, cioè disturbo d'alimentazione incontrollata. In poche parole – ha spiegato Dalla Ragione – è un'abbuffata pazzesca, dove si possono ingerire anche 30/50mila calorie, mettendo a rischio la vita. L'Umbria – ha concluso la dottoressa – sta facendo molto per la ricerca e la prevenzione di queste malattie. Purtroppo non c'è una terapia utile che possa risolvere tutti i casi. C'è bisogno sempre di un intervento multidisciplinare, e un trattamento che serva a seguire in maniera intensiva e costante i pazienti con questo tipo di disturbi”.

Un problema molto diffuso, che colpisce ogni anno moltissimi giovani e le loro famiglie. Il messaggio passato in questo convegno è molto chiaro: l'alimentazione è salute. Il controllo della propria forma è doveroso, ma senza lasciarsi abbindolare da falsi ideali di bellezza che poi nascondono un tarlo che marcisce l'anima.

(Valentina Ballarani)


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