“Auguri, Maestro!
Virtuali, patetici, forse inutili.
Comunque, auguri.
Negli anni passati, in questa giornata, particolare per Lei e per noi spoletini, si respirava appieno la magia del Suo irripetibile carisma, e quanti La avvicinavano per salutarla, ne rimanevano affascinati.
La gente che applaudiva; la torta dei commercianti; le candeline surriscaldate tenute con pomposità dai bambini; i canti augurali degli orchestrali; l'oscillare tremolante del suo saluto; i baci a due mani che lanciava commosso.
Momenti che non torneranno, ma che, difficilmente, potremmo dimenticare.
Oggi il Suo, il nostro Festival, sta navigando in un mare apparentemente più tranquillo, con una stiva ricolma di rinnovate speranze, con un timoniere diverso e verso un ridisegnato orizzonte.
Si sono superati ammutinamenti, tempeste provocate, fitte nebbie e mancati approdi.
Ma il veliero festivaliero, comunque, va!
E' importante adesso che tutti remino nella stessa direzione, per farlo andare il più veloce possibile.
Aspettiamo quindi che riprenda il largo, prima di calare le scialuppe delle critiche e dei pregiudizi.
Se oggi fosse tra noi, sono certo che anche Lei ci aiuterebbe in questa azione corale.
Certo, avrebbe ancora un anno in più, ma il ricordo non può invecchiare mai.
Auguri, Maestro.”
Sergio Grifoni