Animali al circo, protesta dell'attivista vegan e sopralluogo chiesto dal Comune

Animali al circo, protesta dell’attivista vegan e sopralluogo chiesto dal Comune

Massimo Sbardella

Animali al circo, protesta dell’attivista vegan e sopralluogo chiesto dal Comune

Lun, 27/12/2021 - 11:51

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A Pian di Massiano fino al 16 dicembre, il Comune ha chiesto la verifica delle condizioni degli animali, ma l'attivista si incatena per protesta

Sta facendo discutere la presenza a Perugia (fino al 16 gennaio) del Circo Universal, per l’utilizzo di animali negli spettacoli. Questione che era stata posta dal capogruppo del Pd Sarah Bistocchi, ricordando il regolamento comunale sul benessere degli animali.

L’amministrazione comunale ha fatto sapere di essersi attivata, attraverso gli uffici dell’Unità operativa Ambiente ed energia, contattando le autorità competenti affinché siano svolti i sopralluoghi del caso.

“Il Comune – ha spiegato l’Ente – ha agito in base al proprio regolamento per la tutela del benessere animale, approvato nel 2019 e modificato nel 2020. Tale regolamento prevede il rispetto delle condizioni di cui alle linee guida Cites in materia di benessere degli animali al seguito di circhi. Si è pertanto provveduto a sollecitare controlli da parte dei soggetti individuati dalla suddetta normativa locale”.

La protesta dell’attivista vegan

All’arrivo del circo è scattato il blitz dell’attivista vegan Laleh Rashtian, che si è incatenata a un palo davanti al tendone del circo, dopo aver imbrattato i cartelli pubblicitari nei quali è utilizzata l’immagine di un elefante. E gridando col megafono tutta la sua rabbia. I circensi, usciti, hanno minacciato di denunciarla. Ma Laleh Rashtian, protagonista di altri blitz pro animali e alberi a Perugia e anche fuori i confini nazionali (azioni per le quali ha collezionato una sfilza di denunce) non ha desistito dal suo intento.


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“Gli individui compagni animali non umani – dice – hanno il sacrosanto diritto di vivere in libertà e giustizia e non ridotti a schiavi e burattini, picchiati con il pungolo e la frusta per imparare a eseguire esercizi pericolosi e innaturali”. Animali, accusa, costretti a vivere per sempre in una gabbia, spesso costretti a sopportare vessazioni e ad essere narcotizzati.

Maltrattamenti che però i circensi negano.

Ma l’attivista vegan prosegue: “L’unico circo civile è quello contemporaneo dove ad esibirsi sono mimi, clown, trapezisti, contorsionisti: cioè coloro che scelgono di farlo”.

Il circo con gli animali, per Laleh Rashtian, è diseducativo per i bambini: “Se solo sapessero cosa si cela dietro le quinte dello ‘spettacolo’ più indegno e vergognoso del mondo sarebbero loro stessi i primi a ripudiarlo”.

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