“La sfida dell’amministrazione digitale non va vista tanto come un’iniziativa di carattere tecnologico, ma di crescita e sviluppo per il Paese”. A dirlo il sottosegretario di stato a semplificazione e pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, durante un incontro sullo stato di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi della Regione Umbria, organizzato, giovedì 26 giugno, dalla Scuola Umbra di amministrazione pubblica. “In Italia – ha continuato Rughetti – abbiamo territori in cui siamo molto bravi, tra cui Umbria, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, e altri in cui siamo indietro. La sanità è sicuramente uno dei settori in cui in Europa siamo considerati all’avanguardia. La parte più complicata riguarda, invece, l’organizzazione dei dati. Abbiamo 11mila centri di raccolta dati che nessuno Stato al mondo può permettersi, tantomeno l’Italia. Le regioni che sono più indietro quasi sempre le troviamo nel centro sud e avere un’amministrazione efficiente vuol dire fare crescere quei territori”. Al seminario dal titolo ‘Amministrazione digitale nella società dell’informazione. Governance, management, servizi in rete’, coordinato dall’onorevole Giampiero Giulietti, erano presenti, tra gli altri, Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola Umbra di amministrazione pubblica, Fabio Paparelli e Annalisa Doria, rispettivamente assessore a commercio, urbanistica e riforme e coordinatrice dell’area Organizzazione delle risorse umane, innovazione tecnologica, autonomie locali della Regione Umbria. Il sottosegretario dunque ha riconosciuto con soddisfazione il lavoro svolto in questi anni dalla Regione con l’Agenda digitale, in cui rientra, con la legge regionale 9 del 2014, l’attribuzione di nuove funzioni alla scuola. “Noi vogliamo contribuire – ha detto Naticchioni – al superamento del gap del divario digitale soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, mettendo in campo una serie di attività formative auspicate anche dal Governo nazionale. L’agenda digitale rappresenta una buona opportunità occupazionale per i giovani umbri”. Semplificazione e sburocratizzazione della pubblica amministrazione per la ripresa economica del Paese sono state insomma le parole chiave delle diverse relazioni che si sono susseguite durante la giornata, in cui è stato fatto il punto anche sull’evoluzione della normativa comunitaria, nazionale e regionale sul commercio elettronico.
“Dalla prossima programmazione comunitaria – ha spiegato Paparelli – avremo 60 milioni di euro in sette anni per digitalizzare l’amministrazione umbra. I settori sui quali stiamo lavorando sono la sanità (ricetta elettronica, fascicolo sanitario elettronico, prenotazioni online); il commercio (realizzazione di centri commerciali naturali dotati di siti e-commerce), relazioni all’interno delle pa, le cosiddette ‘scrivanie digitali’”. L’amministrazione digitale è “un’attività – ha concluso Doria – che la Regione sta portando avanti da almeno un anno e mezzo, cioè da dopo l’approvazione dell’agenda digitale, a partire dalla legge 31 del 2013 sul fronte delle infrastrutture tecnologiche e con la legge 9 del 2014 che riordina la filiera ict con la razionalizzazione delle centrali in house e una centrale acquisti per la sanità. Accanto a queste due leggi si colloca il piano telematico recentemente esaminato con un sistema partecipato e il piano digitale per il triennio 2013-2015, in cui troviamo 55 progetti prioritari sui quali la Regione e le istituzioni stanno lavorando per il raggiungimento degli obiettivi, oltre a 5 programmi trasversali: consolidamento data center, identità federata, digitalizzazione procedimenti amministrativi della Regione, informatizzazione e digitalizzazione degli enti locali, attività legate alla comunicazione per i cittadini”.