di Claudio Bianchini
Oltre alla famosissima tela della Madonna di Foligno del Raffaello esposta nei Musei Vaticani, ed alla statuetta dell’Ercole di Foligno conservata al Louvre di Parigi, ci sono altri pezzi pregiati d’inestimabile valore, legati alla città della Quintana in giro per il mondo. Opere che fanno bella mostra di sé – è proprio il caso di dirlo – in un museo di fama mondiale: in questo caso si tratta dell’americano Paul Getty Museum di Malibu in California, dove si trovano conservati due cassoni lignei cinquecenteschi finemente intagliati, attribuiti al maestro eugubino Antonio Maffei. Al centro delle opere compare lo stemma della nobile famiglia folignate ai quali appartenevano: i Conti Comitibus di Foligno, per l’appunto. Una famiglia che ha regalato all’umanità intera preziose opere d’arte – come la stessa Madonna di Foligno – che ancora oggi tengono in alto il buon nome della loro terra d’origine. A riportare sotto i riflettori i cosiddetti ‘cassoni del Maffei’ è stata – nelle settimane scorse – la consigliera comunale del Popolo della Libertà, Valentina Gualdoni, che a gennaio aveva presentato un’interpellanza all’assessore alla Cultura, chiedendo al Comune di Foligno di verificare l’esistenza di presupposti legali, per poter procedere alla rivendicazione di tali manufatti. Qui però, ecco che l’aspetto culturale si fonde con quello giuridico istituzionale: “non si conosce l’esatta provenienza di questi due manufatti – scrive la Gualdoni – né le circostanze di impossessamento da parte del museo degli Usa. Il Paul Getty è attualmente coinvolto in vicende giudiziarie che riguardano l’acquisizione e la proprietà di alcune opere esposte, e la curatrice Marion Truè è sotto processo in Italia per traffico di reperti rubati – fa notare la consigliera pidiellina – tanto che l’ex Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, affermò che se non fossero tornate in patria le 52 opere richieste, il museo sarebbe stato posto sotto l’embargo culturale italiano”. Da qui la richiesta di sapere se tra queste vi fossero ricompresi anche i due cassoni ‘made in Foligno’. Purtroppo – a quanto riferito dalla stessa Gualdoni – la risposta dell’assessore alla Cultura Elisabetta Piccolotti non ha lasciato speranze, non li rivedremo mai più sulle rive del Topino. Le opere dei Comitibus infatti, non rientrano tra quelle oggetto di contesa, e pertanto sono destinate a rimanere dall’altra parte dell’oceano. “Se il Comune si fosse attivato in tempo, magari inserendosi da subito nella questione che risale al 2006, forse avremmo potuto avere qualche piccola speranza – rilancia la consigliera Gualdoni – già nella nostra storia abbiamo dovuto subire il trasferimento definitivo a Roma della Madonna di Foligno, tra l’altro – fa notare – commissionata proprio da Sigismondo de Comitibus”.