Una vera e propria task force per incentivare ed efficientare la raccolta differenziata con attività di vigilanza e controllo, azioni di sensibilizzazione e prevenzione su tutto il territorio comunale di San Giustino. A stabilirlo, al termine di un incontro tenutosi nei giorni scorsi nella sala della giunta, il responsabile dell’ufficio ambiente Marco Giorgis, il comandante della Polizia Municipale Antonello Guadagni e l’assessore con delega all’Ambiente Stefano Veschi.
Il tavolo tecnico ha visto coinvolti, oltre ai consiglieri comunali Marzà, Guerrieri, Marchetti e Moscetti, anche i rappresentanti delle aziende incaricate della raccolta che eseguiranno un’attività sinergica assieme ai vigili urbani che riguarderà il servizio porta a porta e azioni di contrasto all’abbandono e accumulo dei rifiuti al di fuori dei cassonetti stradali.
“La raccolta differenziata – ha detto Veschi – è una straordinaria opportunità per rispettare l’ambiente che ci circonda ma anche per assicurare la salute pubblica e il decoro dei nostri centri. Per questo è importante e decisiva la collaborazione di tutti i cittadini che devono porre attenzione sul corretto conferimento dei materiali”. L’assessore si è poi soffermato su due punti in particolare: “Prima di tutto rispettare il calendario per l’esposizione dei sacchi e dei contenitori della raccolta che non deve avvenire nei giorni in cui non è previsto il passaggio degli operatori. In secondo luogo tenere in considerazione la metodologia del servizio, ovvero evitare l’accumulo di materiale accanto ai cassonetti dell’indifferenziata”.
L’altro tema di discussione al tavolo è stato l’abbandono di materiali indifferenziati e ingombranti in prossimità dei cassonetti, o addirittura lungo le strade e in aperta campagna. “Con il comandante Guadagni – conclude Veschi – stiamo verificando quali azioni concrete portare avanti nei confronti dei cittadini che abbandonano rifiuti fuori dai cassonetti o lungo la strada. Questa pratica, oltre a essere irrispettosa di ogni senso civico, grava su tutta la comunità anche a livello economico, pertanto non è esclusa la possibilità dell’installazione di ‘foto-trappole’ per individuare i responsabili e scoraggiare questa pratica”.