A Perugia un laureato su tre senza lavoro. Precari quasi il 60 per cento degli occupati a tre anni dalla laurea - Tuttoggi.info

A Perugia un laureato su tre senza lavoro. Precari quasi il 60 per cento degli occupati a tre anni dalla laurea

Redazione

A Perugia un laureato su tre senza lavoro. Precari quasi il 60 per cento degli occupati a tre anni dalla laurea

Lun, 16/04/2012 - 12:19

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Un laureato su tre dell'Università di Perugia, a tre anni dal conferimento del titolo, non lavora perché disoccupato o ancora impegnato in una fase di studio, praticantato o specializzazione post laurea. Tra gli occupati, il 28,5 per cento ha un contratto a tempo indeterminato, mentre gli altri si dividono tra autonomi e precari.

Hanno mediamente 30 anni i 1.500 ex studenti dell'ateneo perugino intervistati nell'ultima indagine dell'organo interuniversitario Almalaurea, condotta negli ultimi mesi del 2011 e pubblicata integralmente nei giorni scorsi, che ha fotografato la realtà occupazionale dei giovani a tre anni dalla laurea.

I dati al 2011 – Su 1500 ex studenti dell'università di Perugia intervistati dall'indagine a tre anni dalla laurea, circa 500 (il 35 per cento) non lavora. Di questi, secondo lo studio, circa la metà (il 16 per cento) è in ricerca attiva di lavoro, mentre la maggior parte degli altri (il 13,5 per cento) è ancora impegnato nella formazione, tra corsi post laurea, praticantati e specializzazioni.

Per quanto riguarda la fetta dei circa mille ex studenti che hanno dichiarato di avere qualche tipo di occupazione a tre anni dalla laurea (il 65 per cento), il quadro rilevato da Almalaurea è piuttosto variopinto. Su 980 intervistati, circa 250 (il 28,5 per cento) hanno un'attività stabile a tempo indeterminato, mentre altri 550 (il 58,9 per cento) hanno dichiarato di avere contratti precari, instabili o “atipici”. In particolare, il 26,6 per cento rientra nella categoria “non standard”, ovvero con contratti interinali, a tempo determinato, a chiamata, intermittente o “ripartito”. Un altro 5,7 per cento lavora con prestazioni occasionali mentre il 3,4 per cento lavora del tutto senza contratto.

Per quanto riguarda il tipo di attività svolte, il 22,4 per cento degli occupati lavora nel pubblico, il resto nel privato, con una piccola percentuale (3,2 per cento) impegnata nel no profit. Il 14,3 per cento è occupato nel ramo del commercio, il 14,6 si occupa di “istruzione e ricerca”, il 10,1 in attività di consulenza (legale, fiscale, amministrativa, ecc), l'8,2 per cento nel settore credito e assicurazioni, un altro 8,2 per cento nella sanità.

Secondo l'indagine, il guadagno mensile netto per le fasce occupate a tre anni dalla laurea è mediamente di 1.145 euro, con una netta differenza tra gli uomini (1.294) e le donne (1.036).

Facoltà occupate e disoccupate – Lo studio di Almalaurea offre un'interessante fotografia del mondo dell'occupazione anche in relazione alle facoltà di provenienza degli ex studenti di Perugia. Tra le facoltà con maggiore accesso al mercato del lavoro, Ingegneria conta l'86 per cento dei 164 laureati intervistati che lavora, di cui il 41,8 per cento già a tempo indeterminato. I rami di attività sono per lo più l'industria metalmeccanica, l'edilizia, la chimica, il settore energetico, con una buona rappresentanza di occupati nell'informatica.

Percentuali piuttosto alte di occupazione si notano anche tra chi viene dalla facoltà di Economia (82,8 per cento), Scienze politiche (il 77 per cento), Scienze della formazione (86,4 per cento).

Rientra nella media dell'ateneo Lettere e filosofia, dove su 274 intervistati a tre anni dalla laurea, il 69,7 lavora. Tra questi, il 28, 3 per cento ha un contratto a tempo determinato, il 7,3 autonomo, gli altri sono precari in diverse forme. Su simili livelli si attesta la facoltà di Agraria, dove tra i 44 intervistati, il 70,5 per cento lavora a tre anni dal titolo.
Tra i fanalini di coda, secondo quanto emerge dallo studio, la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, dove solo il 42,2 per cento lavora a tre anni dalla laurea, con un significativo 28,3 per cento che invece è ancora impegnato in attività di formazione e specializzazione post laurea. Chi lavora, ha trovato spazio per lo più nei rami dell'istruzione, della ricerca e dell'informatica.
Molto bassa la percentuale di occupati anche per la facoltà di Giurisprudenza, dove a tre anni dal titolo solo un laureato su tre lavora (36,1 per cento), con un'elevata percentuale (oltre il 20 per cento) che non fa praticantati e non cerca occupazione ma continua a studiare.

Del tutto particolare il caso di Medicina, dove solo il 32,5 per cento dei laureati non lavora, ma il 54,7 per cento è impegnato nelle necessarie specializzazioni nei vari rami.

Università per stranieri – Lo studio di Almalaurea, dedicato a tutti gli atenei di Italia, ha coinvolto anche i laureati dell'Università per stranieri di Perugia. Su 125 ex studenti intervistati, ha rivelato l'indagine, il 69, 6 per cento lavora, di cui il 35 per cento circa a tempo indeterminato.

Francesco de Augustinis

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