Saranno circa 5mila le persone che arriveranno dalla Sicilia, la regione chiamata quest’anno a donare l’olio della lampada che arde davanti alla tomba di San Francesco. Duecento i sindaci che con i gonfaloni parteciperanno a tutti gli eventi delle celebrazioni di San Francesco Patrono d’Italia 2024. Ad accenderla il 4 ottobre sarà il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in rappresentanza del popolo italiano. Non è prevista al momento la presenza di alcun membro del governo italiano: a tenere il tradizionale discorso alla Nazione dalla Loggia sarà il presidente del comitato per gli ottocentenari francescani.
Alle celebrazioni di San Francesco Patrono d’Italia 2024 è dedicato allo speciale del numero di ottobre della rivista San Francesco. Ad aprire le pagine dedicate è l’intervista a Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, del direttore fra Riccardo Giacon, OFMConv. La conversazione ha ripercorso le tappe del cammino che le diocesi siciliane hanno intrapreso già dall’inizio dell’anno per prepararsi al pellegrinaggio ad Assisi del 3 e 4 ottobre, ma si è parlato anche delle difficoltà che l’isola sta affrontando a livello sociale e di come la Chiesa e il messaggio francescano possono contribuire al bene comune.
«All’inizio dello scorso anno pastorale – ha raccontato Mons. Raspanti –, ciascuna delle diciotto diocesi dell’isola ha acceso una lucerna che è stata fatta girare per le città più grandi come nei paesi più piccoli. Questa iniziativa – ha proseguito – è stata un segno di unità, per stringersi tra di noi e di sentirsi parte viva e integrante di una società più grande, perché l’isola rimane sempre un po’ “isola”». Il dialogo è proseguito affrontando il tema della fede nelle nuove generazioni e, soprattutto, il problema dell’accoglienza dei tanti migranti che passano per la Sicilia:
«Gli immigrati s’incontrano per le strade, mentre i cadaveri arrivano sulle nostre coste e siamo noi a raccoglierli. Il problema ci tocca direttamente e ti devi schierare, devi prendere posizione, non puoi delegare». E su cosa si augura che la Sicilia si porti a casa dal pellegrinaggio ad Assisi, Mons. Raspanti conclude: «Il mio desiderio viene dall’esempio e dalle parole di san Francesco: essere più fedeli al Vangelo e tornare a seguirlo “sine glossa” a partire da noi vescovi, sacerdoti, amministratori… Veniamo ad Assisi per essere toccati nel nostro cuore dal grande appello di Francesco di seguire il Vangelo nella sua purezza, questo sarà il dono migliore».
Il 4 ottobre, oltre alla celebrazioni di San Francesco Patrono d’Italia 2024, ricorrono anche duecento anni dall’inaugurazione della cripta di san Francesco all’interno della Basilica, avvenuta nel 1824. Un approfondimento a cura di Erminia Irace, Professoressa associata di Storia moderna all’Università degli Studi di Perugia, ripercorre le tappe che hanno portato alla realizzazione della cripta che ha reso possibile accedere al luogo della sepoltura del Santo. Nascosto al di sotto della chiesa inferiore fin dal 1230, il sarcofago che conteneva il corpo di san Francesco fu rinvenuto il 12 dicembre del 1818, dopo 52 notti di scavi. Il progetto di realizzazione dell’aula fu quello elaborato dall’architetto assisano Giuseppe Brizi, modificato alla luce delle osservazioni formulate dall’architetto Pasquale Belli. Dopo diverse modifiche, in occasione del settimo centenario della morte di san Francesco, nel 1926, si decise la completa ristrutturazione della cripta. L’incarico fu affidato all’architetto Ugo Tarchi. Nel 1932 venne inaugurato l’allestimento che ancora oggi è visibile.
Per quanto riguarda le celebrazioni di San Francesco Patrono d’Italia 2024, a partire dalla mattina del 3 ottobre, alle 10.30, durante la concelebrazione eucaristica nel “Transito di San Francesco” presieduta da fra Francesco Piloni, OFM, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, sarà consegnato il riconoscimento “Rosa d’argento” a suor Alfonsa Fileti, che offrirà il panno cenerino, i ceri, i mostaccioli e l’incenso e il sindaco di Assisi Stefania Proietti offrirà un omaggio floreale.
Nel pomeriggio, alle 15, al Santuario della Spogliazione, monsignor Domenico Sorrentino accoglierà i suoi omologhi siciliani. Alle 16, è previsto l’incontro tra le autorità e le delegazioni della Regione Siciliana con la municipalità di Assisi e la Regione Umbria, e dopo, a partire dalle 18, la celebrazione dei primi vespri nel “Transito di San Francesco”. In serata la Festa in piazza con la Città di Assisi che accoglie gli ospiti della Regione Siciliana. Il giorno della Festa di San Francesco, venerdì 4 ottobre, alle 8, si inizia con l’incontro tra le autorità e la delegazione siciliana in Sala della Conciliazione con i saluti del sindaco di Assisi Proietti e del sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Alle 9 si snoderà il corteo civile da Piazza del Comune fino alla Basilica di San Francesco con partecipazione degli alunni delle scuole di Assisi e dei gruppi folcloristici della Sicilia. Dopo la solenne celebrazione eucaristica, prevista dalle 10 in poi, nella chiesa superiore della Basilica di San Francesco dove il sindaco palermitano accenderà la lampada, alle 11, dalla loggia del Sacro Convento, sono previsti i messaggi all’Italia e i saluti istituzionali di autorità civili e religiose: a parlare il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, il presidente del comitato per le celebrazioni per l’VIII Centenario Davide Rondoni, in rappresentanza del governo, monsignor Sorrentino, il sindaco Stefania Proietti e fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento.
Alle 16, nella chiesa inferiore, monsignor Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti, presiederà i vespri pontificali, seguirà la processione con la benedizione all’Italia da parte di monsignor Sorrentino. Per la giornata del 4 ottobre sarà possibile seguire le celebrazioni dall’esterno della Basilica grazie alla presenza di due maxischermi; nella mattinata del 4 saranno anche celebrate una messa in inglese e una in spagnolo. Le celebrazioni di San Francesco Patrono d’Italia 2024 saranno visibili anche sui social dei frati minori e di quelli conventuali.