Il Tribunale di Perugia conferma la corretta gestione della concessione da parte di Umbra Acque. Con sentenza del 19 settembre scorso, il giudice ha infatti stabilito che la società non ha commesso alcuna violazione nella attuazione dal 2003 della convenzione con l’Autorità Umbria Rifiuti e Idrico (Auri) per la gestione del servizio in 38 comuni della provincia di Perugia. Lo evidenzia una nota della stessa Umbra Acque
“Cade dunque nel nulla – ricostruisce la società – l’azione popolare avviata da una privata cittadina di Collazzone (riassunta dalla sua erede dopo la sua morte) con cui venivano contestate infondatamente gravi mancanze sul piano degli investimenti e nel riconoscimento dei canoni ai Comuni. L’azione popolare non è stata accolta dal Tribunale Civile del capoluogo umbro non solo per difetto di giurisdizione, ma – entrando nel merito della questione – il Giudice si è pronunciato anche sulla infondatezza della domanda. La società – che ha ottenuto nel 2020 l’armonizzazione della durata della concessione fino al 2031 come gli altri due gestori umbri e che è player regionale nel settore idrico, avendo in gestione più della metà della popolazione
umbra -, esprime piena soddisfazione perché si è vista riconoscere in giudizio le sue legittime ragioni sostenute insieme ad Auri e al Comune di Perugia”.