È stato arrestato un altro dei latitanti della banda condannata per traffico internazionale di cocaina, con la droga che dalla Nigeria veniva fatta arrivare a Perugia.
È stato arrestato un altro dei latitanti della banda condannata per traffico internazionale di cocaina, con la droga che dalla Nigeria veniva fatta arrivare a Perugia.
Una capillare operazione della Procura Generale di Perugia, infatti, ha portato all’arresto di oltre la metà dell’associazione criminale, composta da soggetti di nigeriani, dedita al traffico internazionale di droga. Le indagini sviluppatesi nel biennio 2008-2009, riportate all’epoca dagli organi di informazione come procedimento ‘Black passenger’, portò all’individuazione degli autori di reati legati allo spaccio di stupefacenti, arrestati e, successivamente, posti in libertà in attesa di una condanna, divenuta definitiva nel 2022.
Per l’esecuzione delle condanne sono stati emessi quattordici ordini di carcerazione dalla Procura Generale perugina, a partire dal luglio 2022. In questi anni, sono stati assicurati alla giustizia otto componenti del gruppo, che si erano resi latitanti. L’intensa attività di ricerca ha permesso di individuare e fermare, uno ad uno, gran parte dei ricercati, tra cui due donne.
L’ultimo arresto, che fa seguito a quello di fine marzo in Germania di un altro componente del gruppo, è avvenuto ieri in Francia, a Strasburgo, a carico di un cinquantacinquenne, anche lui di nazionalità nigeriana, fermato dalla polizia francese. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti in concorso. La pena che il cittadino nigeriano dovrà scontare ammonta a dieci anni e quattro mesi di reclusione.
I capi dell’associazione criminale gestivano tutto il traffico dalla Nigeria, nonché il reclutamento, l’addestramento e l’assegnazione dei compiti ai connazionali che risiedevano in Italia, curandone e organizzandone ogni viaggio.
La droga veniva trasporta nel nostro Paese, sempre con voli settimanali da Lagos a Roma Fiumicino, occultata in ovuli ingeriti dagli stessi corrieri. Ciascuno riusciva ad ingoiare fino ad oltre un chilo e mezzo di cocaina. Molte le località italiane interessate dallo spaccio, in particolare i territori di Padova e Perugia.
L’attività investigativa per il rintraccio dei latitanti, svolta dall’Ufficio SDI della Procura Generale di Perugia, composto da personale della Polizia Penitenziaria, ha coinvolto il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Roma ed è stata supportata, nell’ultimo arresto, dalla collaborazione dell’Ufficio Interpol di Abuja (Nigeria) che ha trasmesso, tramite il NUS (Nigerian Immigration Service), gli estremi degli ultimi passaporti biometrici rilasciati al catturando e notizie relative ai suoi parenti più stretti.
Le indagini hanno permesso di monitorare il soggetto individuandolo prima in Germania, nella città di Gieben e, successivamente, in Francia dove l’uomo aveva chiesto asilo.
Attualmente l’arrestato è in attesa di estradizione verso l’Italia.