Si tratta di un progetto unico nato oltre 10 anni dalla passione per i motori e le due ruote di un gruppo di amici “centauri” che poi hanno fondato il sodalizio
Moto “soccorso” a Città di Castello, la prima officina “condivisa” in Italia, progetto unico nato 10 anni fa dalla passione per i motori e le due ruote di un gruppo di amici “centauri”, fondatori dell’associazione Ferro-E Motus.
Un’officina di idee nei piccoli locali in Via Tina, dove c’è sempre una moto da restaurare e trasformare. A rotazione i soci possono usufruire dell’officina attrezzata di tutto punto per realizzare progetti, prendendone parte in maniera attiva “sporcandosi le mani” o semplicemente facendo manutenzione ai propri “ferri” guidati da uno staff di esperti e appassionati di meccanica.
“Ad oggi – dichiara il presidente Matteo Barbagli, dal 2014 alla guida dell’associazione – abbiamo restaurato e trasformato tantissime moto. Siamo arrivati ad ottenere risultati degni delle officine più blasonate: da molti anni sfoggiamo le nostre creazioni anche su calendari realizzati con foto artistiche. Ora stiamo realizzando una Honda cb650 di un socio, moto iconica degli anni ‘70. Era una vecchia signora che sta ritrovando, giorno dopo giorno, il suo smalto e fascino iniziale, grazie ad un lavoro collegiale a 100 mani: chi si occupa del telaio, chi del motore, chi segue gli acquisti dei componenti, chi la verniciatura e poi la messa a punto, un lavoro sempre sotto gli occhi attenti e critici di tutti i frequentatori della nostra sede”.
La Ferro-E Motus nasce nel 2014 ed oggi, a distanza di 10 anni, è un progetto unico in evoluzione dove personalità e competenze diverse contribuiscono a creare un luogo di incontro, uno spazio dove nascono amicizie e collaborazioni. “La Ferro non crea solo special ed eventi – sottolinea Francesco Nocchi, socio storico dell’associazione – crea nuove strade da percorrere. Tutti i giovedi presso la nostra sede, gli iscritti si ritrovano per organizzare eventi. Un luogo di estrema aggregazione che mette a disposizione l’esperienza e la passione di un gruppo di motociclisti.”
Ad oggi la Ferro-E Motus conta più di 60 soci di varia provenienza sociale e professionale dai 16 ai 70 anni, fra loro pure alcune “lady biker”: tutti partecipano in maniera attiva alla vita della associazione. “Ferro-E Motus – continua Barbagli – ha portato a Città di Castello la manifestazione ‘The Distinguished Gentleman’s Ride!’, dove i partecipanti si mettono in sella alle proprie moto vestiti in maniera elegante per una buona causa: raccoglieredenaro per la ricerca sul tumore alla prostata e in collaborazione con la A.A.C.C. (Associazione Altotevere contro il cancro) e dare un contributo all’acquisto di presidi e apparecchiature che verranno donate al centro oncologico di Città di Castello. Altra iniziativa che ci contraddistingue è la ‘Apecchiese tranquilla’, per la quale abbiamo raccolto centinaia di firme per richiedere il rifacimento del manto stradale della Sp 257 Umbro-Marchigiana, una delle strade predilette dai motociclisti di tutta Italia”.
Il Presidente Barbagli e i soci dell’associazione ci tengono a rendere noto di aver partecipato ad un bando comunale per la rivalorizzazione di immobili di proprietà della Regione Umbria, per poter avere spazi più idonei per le attività associative: “Lo abbiamo vinto presentando un’attenta pianificazione di restauro e Investimento per il locale interessato, ma ancora ad oggi non abbiamo avuto la assegnazione. Questo è il nostro sogno nel cassetto, riuscire ad ottenere uno spazio adeguato per continuare a fare quello che più ci appassiona e utilizzarlo per stare insieme e per fare del bene”. Per info: www.ferroemotus.it, fb: FERRO E motus, @ferroemotus.